Omicidio della promoter Marilena Re, il pm: "Delitto premeditato"

Chiuse le indagini su Vito Clericò, accusato di omicidio e occultamento di cadavere

I rilievi nell'abitazione del pensionato

I rilievi nell'abitazione del pensionato

Garbagnate Milanese (Milano), 20 maggio 2018 - Un omicidio commesso con premeditazione aggravato dalla "predisposizione dei mezzi per la sua realizzazione, dalla previa ideazione di un piano per attirare la vittima a un incontro e nella programmazione degli atti necessari a dissimulare il delitto e creare l’apparenza di un allontanamento volontario della stessa". È quanto stabilito dal pm Rosaria Stagnaro sostituto procuratore del Tribunale di Milano che venerdì pomeriggio ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari su Vito Clericò, il 65enne di Garbagnate Milanese accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere di Marilena Rosa Re, la promoter di 58 anni di Castellanza (Varese). Secondo quanto si legge del documento il pensionato, detenuto nel carcere di Busto Arsizio dallo scorso 11 settembre, ha ucciso Marilena il 30 luglio scorso nel suo orto di via Volta a Garbagnate Milanese "colpendola con almeno sei colpi al capo con oggetto di natura contundente procurandole plurime lesioni cranioencefaliche e sfacelo del capo, ne cagionava la morte". Il pm Stagnaro accertata la colpevolezza del 65enne, descrive l’atroce morte di Marilena, ex vicina di casa di Vito e della moglie Alba De Rosa.

Nell'avviso di conclusione delle indagini si parla di "sevizie e di crudeltà" con la quale Clericò ha "depezzato il corpo della vittima" tagliando la testa e "chiudendola in un sacco di plastica lo riempiva di calce, la trasportava e abbandonava in un campo coperto di sterpaglia in prossimità di un binario in disuso". Il killer inoltre ha inferto anche dei colpi per tentare di staccare la gamba destra. Omicidio premeditato e occultamento del cadavere "per assicurarsi l’impunità". Clericò ha scavato una fossa di circa un metro: "Seppelliva la vittima all’interno, ricopriva la fossa con terra e con un ulteriore deposito di letame". Dunque il pensionato la mattina del 30 luglio scorso ha convinto Marilena ad andare con lui nell’orto e qui avrebbe commesso il delitto. Nulla viene detto sul movente che potrebbero essere i soldi che Vito e la moglie Alba De Rosa dovevano restituire alla promoter, quasi 80.000 euro avuti in prestito due anni prima. Intanto nelle scorse ore è arrivata anche la relazione dei Ris di Parma sui 16 coltelli che erano stati rinvenuti e sequestrati nella villa dei Clericò.

Su tutti è stata svolta un’accurata ispezione, in sei coltelli sono state trovate delle "tracce verosimilmente riconducibili a residui ematici" ma la quantità del materiale prelevato è insufficiente per consentire ulteriori test e accertamenti. "La posizione del nostro assistito secondo quanto scritto dal pm si è aggravata - dichiara l’avvocato Daniela D’Emilio - il nuovo capo d’accusa è molto grave. Ora attendiamo di leggere la documentazione". Nulla si dice della moglie Alba De Rosa, indagata a piede libero per sequestro di persona. I legali della coppia presenteranno anche una nuova richiesta di dissequestro della villa di via Livorno, domanda già rigettata nei mesi scorsi.