Lainate, in coma dopo la festa: dramma senza un perché

Timidi segnali di miglioramento per il ventenne, ma sulla notte a Nerviano è ancora mistero

Il ventenne ha riportato un forte colpo alla testa

Il ventenne ha riportato un forte colpo alla testa

Lainate (Milano), 17 agosto 2019 - A piccoli passi migliorano le condizioni di Luca C., il 20enne di Lainate ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale di Legnano dopo una festa finita nel peggiore dei modi. Luca reagisce agli stimoli vocali con smorfie e lievi sorrisi, ha aperto gli occhi, i medici mercoledì lo hanno trasferito dalla Terapia intensiva alla Stroke Unit, l’unità ospedaliera specializzata dove potrà ricevere ulteriori cure. I gravi danni neurologici riportati sono ancora da determinare.

Cosa sia accaduto a Luca è tutto da chiarire, sul caso proseguono le indagini dei carabinieri di Nerviano, che anche in questa settimana di Ferragosto stanno cercando di fare chiarezza su quel tragico venerdì sera che ha avuto per scenario un attico di via Papa Giovanni XXIII a Nerviano. Il contesto non porta lontano: ragazzi bene, niente droga, la musica al giusto volume tanto che nessuno fra i vicini si lamenta. L’unica cosa certa è che dal 26 luglio scorso Luca è in coma per qualcosa che è successo durante quella festa di compleanno a cui era stato invitato insieme a una ventina di coetanei. I racconti degli amici presenti, tutti uguali, sembrano ripetersi come un copione e non chiariscono diversi aspetti. L’inchiesta affidata al pubblico ministero Francesca Gentilini della Procura di Milano sembra ferma a un punto morto, per il momento è stato aperto un fascicolo “contro ignoti” e tutto si sta muovendo nel più stretto riserbo. Uno scherzo finito male? Un gioco irresponsabile durante il quale Luca è forse andato a sbattere violentemente contro uno spigolo? Un’imprudenza?

Secondo la perizia prodotta dalla famiglia seguita dall’avvocato Paola Padoan le gravissime lesioni cerebrali provocate da un trauma cranico all’osso orbitale e temporale che hanno quasi ucciso Luca "non sarebbero totalmente compatibili con le versioni fornite nei giorni seguenti agli inquirenti". Un fatto che se confermato smonterebbe l’ipotesi che il giovane sia precipitato a terra da un’altezza di un paio di metri dopo essere stato lanciato in aria dagli amici, che avrebbero poi perso la presa lasciandolo capitombolare sul pavimento. La vita di Luca, fresco di diploma, è ferma a quella notte tra venerdì e sabato 27 luglio quando ha varcato la porta di quell’attico. "La speranza è quella di poter dire che si è svegliato", sono le parole commosse dei genitori. Il percorso riabilitativo è appena iniziato. La strada sarà molto lunga, lasciano intendere i medici, che ancora non hanno sciolto la prognosi e hanno intrapreso una serie di accurate e sofisticate stimolazioni. Che non potranno che proseguire nei mesi a venire.