Cornaredo (Milano), 12 novembre 2019 - «Ora che l’Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha una sede anche a Milano e che è stata ribadita la volontà di aiutare gli enti locali nella riqualificazione dei beni assegnati, auspichiamo che anche per l’ex mobilificio di via Vanzago si sblocchi l’iter e si possa avviare il progetto di restituzione al territorio di quello spazi». All’indomani dell’incontro organizzato dal Prefetto Renato Saccone ne “La masseria” di Cisliano, bene confiscato alla mafia e restituito alla legalità, il vicesindaco cornaredese Daniela Calvanese è fiduciosa per gli impegni assunti dal Prefetto e auspica che si concluda l’istruttoria sull’ex mobilificio.
Strappato alla ‘ndrangheta nel 2009, assegnato al Comune nel 2015, selezionato come progetto meritevole di finanziamento nel dicembre 2017, la proposta è trasformare l’ex mobilificio in spazio multifunzionale e in particolare in un contenitore per giovani imprenditori, start up, microimprese del territorio. Con spazi di co-working e laboratori progettuali in collaborazione con la Fondazione Politecnico. Ma l’iter non si è ancora concluso così l’edificio è in stato di degrado e abbando. «Abbiamo già investito risorse, circa 70.000 euro per il progetto esecutivo -la posizione del sindaco Santagostino - ci sono molto aspettative ma da soli non possiamo recuperare quel bene, siamo preoccupati perché dopo oltre un anno e mezzo da quando ci è stato riconosciuto (ma non assegnato, ndr) il finanziamento di 1.261.000 euro e dopo aver superato ben due selezioni ci viene chiesta una certificazione che quel bene non ha e non sappiamo quando si concluderà l’iter».