Omicidio di Voghera: chi era il marocchino ucciso dall'assessore Massimo Adriatici

Youns El Boussetaoui doveva essere arrestato per il reato di ricettazione. Alle spalle aveva un lungo elenco di precedenti

Il luogo del delitto

Il luogo del delitto

Voghera (Pavia) - Doveva essere arrestato, colpito da un ordine di cattura da eseguire da parte della Stazione dei carabinieri di Biella, emesso lunedì 19 luglio, per il reato di ricettazione. La vittima dell'omicidio per il quale è stato arrestato (ai domiciliari) l'assessore vogherese Massimo Adriatici, consumato martedì sera in piazza Meardi a Voghera, si chiamava Youns El Boussetaoui, di nazionalità marocchina, 39 anni compiuti lo scorso 20 marzo, irregolare e senza fissa dimora. Da circa una decina di giorni era tornato a farsi notare nella città iriense, oggetto di segnalazioni per ubriachezza molesta e numerose richieste di interventi alle forze dell'ordine.

Di corporatura molto robusta, con l'aspetto di un pugile, nell'arco di oltre una decina di anni aveva accumulato vari ordini di lasciare il territorio Ue e relative violazioni agli ordini di lasciare il territorio italiano. Ma nel lungo elenco dei suoi precedenti di polizia, oltre ai reati di ingresso illegale nel territorio dello Stato e immigrazione clandestina, figurano anche reati come minacce, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Era stato già arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti nell'operazione "Top Up 2" dei carabinieri del Norm della Compagnia di Voghera, e aveva accumulato anche varie altre denunce e arresti sempre per produzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Era finito nei guai anche per il reato di evasione. Ma non solo: sempre tra i precedenti di polizia figurano i reati di falsità in scrittura privata, falsa attestazione, falsità materiale, uso di atto falso e pure truffa. Era stato anche denunciato per guida senza patente. E, ancora, per ricettazione e anche per porto d'armi e oggetti atti a offendere.