Luigi Criscuolo, soprannominato Gigi Bici
Cura Carpignano (Pavia), 21 dicembre 2021 – “Ringrazio Dio che quel giorno ero ammalato, altrimenti sarebbe potuto accadere qualcosa anche a me”. Pasqualino, un amico di Gigi Bici subito dopo la scomparsa del 60enne commerciante di biciclette ha commentato così ricordando l’ultima telefonata che gli aveva fatto Luigi Criscuolo l’8 novembre, il giorno della scomparsa. In quella mattina il commerciante aveva telefonato a due persone, una era Pasqualino per sapere se volesse accompagnarlo, ma l’uomo era influenzato e non lo aveva potuto fare. L’altra chiamata è stata fatta a un parente per avere il numero di un suo ex dipendente.
Il 60enne cercava quindi compagnia per andare a Calignano, dove solitamente non si recava con gli amici. Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso il passaggio della sua auto che poi è nuovamente transitata sotto un occhio elettronico sottraendosi alla vista per circa un’ora, ma forse non con la stessa persona alla guida, Gigi Bici era uscito con una maglia blu e l’autista del secondo passaggio ne indossava una rossa. Poi l’auto è stata ritrovata nei pressi del fiume Olona con il muso rivolto verso la strada e una stampella che Gigi Bici usava per spostarsi dopo un intervento al ginocchio nel bagagliaio. Potrebbe quindi non essere stato l’uomo a portarla in quel punto e lo proverebbero anche i cani molecolari che si sono fermati prima, dove si trova una casa abbandonata e con la porta aperta. Un giallo, quindi, la scomparsa del commerciante che abitava in viale Canton Ticino a Pavia.
Giallo che si infittisce dopo il ritrovamento, ieri sera, di un cadavere che potrebbe essere proprio di Gigi Bici e che, per il luogo in cui si trova il corpo, farebbe propendere per l'ipotesi dell'omicidio. Un agguato? E perché Criscuolo cercava compagnia la mattina della scomparsa per andare a Calignano? Domande a cui ora dovranno essere gli inquirenti a dare risposta.