Pavia, 16 gennaio 2014 - {{WIKILINK}}Alberto Stasi{{/WIKILINK}} torna davanti ai giudici. Il nuovo processo è fissato per il 9 aprile, davanti alla terza Corte d’Assise d’appello di Milano, dopo che, lo scorso aprile, la Cassazione aveva annullato il verdetto di assoluzione. Stasi è rimasto così l’unico indagato per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto del 2007 nella sua abitazione a Garlasco.

Gli «ermellini» avevano giudicato necessario scandagliare i due «dati accertati» riconducibili a Stasi: la sua impronta sul dispenser del sapone liquido nel bagno di casa Poggi e il dna di Chiara sulla pedaliera della bicicletta del fidanzato. Dalla Suprema Corte altre «sollecitazioni». Mappatura delle tracce ematiche sulla scala della cantina, dove venne rinvenuto il corpo.

Esame genetico del capello trovato nel pugno della ragazza. Accertamenti sulla bicicletta nera da donna degli Stasi. Giorni fa Alberto Stasi ha messo a segno un punto «pesante» a suo favore. La Cassazione lo ha assolto perché il fatto non sussiste dall’accusa di detenzione di materiale pedopornografico, un elemento che per l’accusa costituiva un possibile movente dell’omicidio.

di Gabriele Moroni

gabriele.moroni@ilgiorno.net