Gianetti Ruote, l'ira di Landini: "Operazione da Far West"

Il segretario generale della Cgil tra gli operai in presidio: "Il Governo deve chiedere il ritiro dei 152 licenziamenti"

Il segretario della Cgil Maurizio Landini ai cancelli della fabbrica presidiata

Il segretario della Cgil Maurizio Landini ai cancelli della fabbrica presidiata

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, arriva puntuale alle 15 a Ceriano Laghetto, dove i lavoratori della Gianetti Fad Wheel sono radunati in presidio, a turno, da una settimana esatta.

«È cominciato tutto sabato scorso, più o meno a quest’ora", ricorda Pietro Occhiuto, della Fiom Brianza, prima di dare la parola a Landini. Fa molto caldo e la protezione civile ha appena finito di scaricare un nuovo container coibentato da utilizzare come dispensa e piccolo ufficio per garantire temperature più accettabili di quelle che si registrano sotto la grande tenda allestita nei primi giorni per consumare i pasti e passare le notti. "Questa lotta non è solo vostra, ma deve essere la lotta di tutti", esordisce Landini, che parla senza mezzi termini di "una operazione condotta in stile far west, una operazione inaccettabile nei modi e nei contenuti". L’obiettivo su Gianetti è chiarissimo: "Bisogna che il Governo chieda subito all’azienda di ritirare i licenziamenti, poi possiamo iniziare a discutere di eventuali problemi e di come fare per risolverli insieme. Non siamo quelli che non vogliono discutere di come fare andare meglio le aziende", continua Landini, allargando poi la discussione ad un tema più vasto.

"Bisogna cominciare a discutere di futuro e di lavoro, anche con la straordinaria occasione che ci viene data attraverso i finanziamenti eccezionali che abbiamo ottenuto dall’Europa". Ma c’è anche il richiamo agli industriali. Gianetti è iscritta ad Assolombarda, "l’associazione faccia valere il rispetto dell’accordo con il governo sui licenziamenti". Al presidio di Ceriano Antonio Castagnoli, segretario della Fiom Lombardia, ribadisce che "senza rispetto delle regole salta tutto". Mentre Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, non esita a definire "mattanza" lo sblocco dei licenziamenti, "in Brianza e in Toscana, dove la Gianetti ha già fatto scuola con un caso del tutto simile nel merito e nel metodo".

Per i 152 operai licenziati dal fondo Quantum con un avviso sul sito aziendale, è la domenica più lunga: lunedì la proprietà dovrebbe pronunciarsi sulla proposta dei sindacati di riaprire immediatamente la fabbrica "per non perdere i clienti", nel frattempo in difficoltà a propria volta "per mancanza di ruote". "Siamo all’assurdo: gli ordini ci sono ma l’azienda è chiusa - dice Francesco Caruso, segretario Uilm-Uil Milano Monza Brianza -. Si può ricorrere agli ammortizzatori nell’attesa di individuare un compratore. Ma a stabilimento fermo il piano di salvataggio non funzionerà". Per le famiglie coinvolte sono giorni terribili: "Ci stanno rubando il futuro".