Russia, il Parlamento vota l'annessione delle 4 aree ucraine. Poi l'atomica se attaccati

In questi giorni si vota il referendum nelle regioni ucraine con urne trasparenti. A Mosca 800 arrestati per le proteste: "Li spediremo al fronte"

Un manifestante contro la guerra arrestato a Mosca

Un manifestante contro la guerra arrestato a Mosca

Mosca - La data chiave per la guerra in Ucraina? Potrebbe essere il 30 settembre. Il Cremlino potrebbe completare l’annessione delle quattro regioni occupate dell’Ucraina già la prossima settimana, pochi giorni dopo la conclusione dei referendum definiti una “farsa“ dall’Occidente. Il Consiglio della Federazione russa, ovvero la ‘camera alta’ del Parlamento, potrebbe infatti votare l’annessione dei territori ucraini occupati proprio il 29 settembre. l giorno dopo è previsto che il presidente Vladimir Putin parli all’Assemblea federale, la sessione congiunta di entrambe le camere del Parlamento. 

Il presidente si rivolge all’organismo ogni anno sui principali argomenti di politica interna ed estera. Ma questa volta le dichiarazioni sulla risposta russa ad eventuali attacchi contro le regioni occupate potrebbero essere pesanti. Putin potrebbe infatti aver deciso di replicare quanto gia’ fatto con la Crimea nel 2014: allora, il messaggio al Parlamento avvenne due giorni dopo il referendum per l’annessione della penisola alla Russia. Quello del 30 settembre potrebbe quindi essere non solo il tradizionale messaggio alle Camere riunite, ma anche un discorso post-referendum.

Il riferimento è all’uso dell’atomica. “Le dichiarazioni irresponsabili di Putin e Lavrov sul possibile uso di armi nucleari sono assolutamente inaccettabili”. Lo ha dichiarato su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. “L’Ucraina non si arrendera’. Chiediamo a tutte le potenze nucleari di esprimersi ora e di chiarire alla Russia che tali retoriche mettono a rischio il mondo e non saranno tollerate”, ha aggiunto. 

Intanto sono 799 i manifestanti attualmente detenuti in Russia dopo gli arresti nel corso delle proteste contro la mobilitazione annunciata dal presidente Vladimir Putin, secondo i dati aggiornati del progetto media indipendente sui diritti umani Ovd-Info. In totale sarebbero state arrestati circa 2mila dimostranti, per la maggior parte rilasciati. Ovd-Info ha raccolto le testimonianze di alcuni attivisti che hanno riferito di essere stati trattenuti in un dipartimento di polizia di Mosca dopo che gli era stato impedito di telefonare e avevano dovuto consegnare il cellulare. 

Ai fermati sono state prese le impronte digitali e sono stati fotografati. A San Pietroburgo l’attivista per i diritti umani Dinar Idrisov ha raccontato che gli arrestati sono stati trattenuti tutta la notte senza protocollo. Un altro attivista, Ilya Leshukov, ha detto a Ovd-Info che a Kotlas (regione di Arkhangelsk), le forze di sicurezza hanno arrestato il vice sindaco Anatoly Arseev, che stava filmando una manifestazione. La minaccia del Cremlino è anche quella di inviare al fronte i manifestanti arrestati.