Regno Unito: Johnson fa marcia indietro, andrà in quarantena

Il premier era stato in stretto contato con il ministro della Salute, risultato positivo

Boris Johnson con il ministro della Salute Sajid Javid, positivo al Covid

Boris Johnson con il ministro della Salute Sajid Javid, positivo al Covid

Londra - Prima no, poi sì. Alla fine le polemiche sono state più forti della sua presa di posizione: il primo ministro britannico Boris Johnson fa marcia indietro e comunica che andrà in quarantena, dopo essere entrato in contatto con il ministro della Salute Sajid Javid, isolandosi nella residenza del premier a Chequers. E non parteciperà quindi al "programma pilota" del servizio sanitario che invece dell'isolamento prevede test quotidiani, come aveva annunciato in un primo momento. Così anche il cancelliere dello scacchiere Rishi Sunak. Lo conferma Downing Street. L'annuncio dell'adesione al programma pilota aveva scatenato una serie di polemiche, alla vigilia delle riaperture fissate per domani. 

Sia Johnson che il suo ministro delle finanze, Rishi Sunak,  avevano ricevuto la visita di un team di medici nelle ultime ore. Javid ha ricevuto la conferma della sua positività la scorsa notte, secondo il governo britannico. La decisione di non rimanere in quarantena ha scatenato l'ira del partito laburista. “E’ un obbligo legale isolarsi” dopo essere entrati in contatto con una persona positiva, ricorda su Twitter la numero due del Labour, Angela Rayner, “violando le regole il primo ministro e il Cancelliere dello Scacchiere hanno dato a milioni di persone un assegno in bianco per ignorare anch’esse le regole. Pericoloso e stupido”.

Johnson e Sunak erano stati contattati dal servizio tracciamento del sistema sanitario nazionale per includerli in un programma pilota che prevede, in alternativa all'isolamento, test quotidiani. "Vi parteciperanno per poter continuare a lavorare", ha spiegato un portavoce di Downing Street. Al momento sono circa 20 gli enti e le aziende coinvolte nel "programma alternativo", tra questi c'è Downing Street oltre che Network Rail (le ferrovie), Transport for London (il sistema di trasporto pubblico londinese), Heathrow Airport e Border Force. Intanto la terza ondata della pandemia di coronavirus raggiungerà il picco nel Regno Unito "alla fine di agosto, forse anche all’inizio di settembre". Lo ha assicurato il Ministro per le Comunità locali Robert Jenrick, in un’intervista a Skynews.