"Quel giorno che sgambettai il 'fascista' Gino Strada e diventammo amici"

Il ricordo di Giorgio Oldrini, poi sindaco di Sesto, cresciuto fianco a fianco con il fondatore di Emergency. Il cordoglio della sua città

Giorgio Oldrini e Gino Strada

Giorgio Oldrini e Gino Strada

Sesto San Giovanni (Milano) - "Sono profondamente scosso da questa notizia, ma so che Gino ha vissuto la vita che voleva vivere ed è stato un esempio per tutti". A ricordare Gino Strada, scomparso oggi all'età di 73 anni è un suo "quasi coetaneo", l'ex sindaco Giorgio Oldrini. "Io ho 2 anni più di lui. Lo conoscevo da quando eravamo bambini. Abitavamo entrambi in viale Marelli, lui in una traversa a dire la verità, e ci incrociavamo quotidianamente. Per anni ho preso con lui il tram per andare al Liceo Carducci a Milano. Lo frequentavamo entrambi". E su quel tram erano spesso discussioni e confronti politici accesi. "Erano anni di grande fermento politico. Lui era di estrazione cattolica, io militavo nella Federazione giovani comunisti. Su fronti opposti verrebbe da dire. Ma molto spesso sulle questioni dei diritti e dei lavoratori eravamo sulla stessa linea. Lui apparteneva all'ala sinistra di quel movimento cattolico che insieme a don Franco Fusetti e Giovanni Bianchi (sindacalista, politico che fu anche presidente del Partito Popolare Italiano ndr) fondò a Sesto il Centro culturale "Ricerca" che aveva come missione quella di favorire la discussione e il dibattito legato ai temi socio-politici legati al lavoro, i diritti delle persone. Un confronto 'nuovo e originale' che in qualche modo influenzò anche il dibattito fra noi giovani comunisti. Per quanto riguarda le posizioni di Gino basti pensare che poi passo a militare per i gruppi dell'ultra-sinistra".

E ci sono tanti aneddoti che legano gli anni giovanili dell'ex sindaco Oldrini a Strada. "Le racconto un episodio divertente. Erano i giorni in cui i Sovietici invasero la Cecoslovacchia dopo la Primavera di Praga. All'interno del Partito Comunista c'era un acceso dibattito fra chi, come me, era contro l'intervento dell'Unione Sovietica ed invece chi era favorevole. Beh, nel corso di un lungo confronto interno nella sede Sestese del Pci arrivò una telefonata anonima che ci segnalò che in piazza c'erano dei fascisti a scrivere scritte contro l'Unione Sovietica. Io ed altri ci precipitammo in piazza. Trovammo quattro ragazzotti. Tre fuggirono. Uno riuscimmo a prenderlo sgambettandolo. Era Gino Strada, altroché fascista", sorride Oldrini ripensando a quell'episodio. Ma non finisce qui. "Lui ci querelò. Passarono 2-3 anni e, quando nessuno di noi si ricordava nemmeno più della vicenda, fummo chiamati in tribunale a Monza. Parlai allora con Gino e gli dissi 'ma davvero ci vuoi far condannare?'. Lui mi rispose: 'Macché, nemmeno mi ricordavo più di quella storia'. Morale, lui ritirò la querela. Tutto finito lì, almeno pensavamo. Se non che avendo Gino avuto una prognosi superiore ai 7 giorni i magistrati procedettero d'ufficio. Risultato: noi fummo assolti e lui condannato al pagamento delle spese legali... Avremmo almeno dovuto chiedergli di dividere la cifra", sorride Oldrini che poi si "sdebiterà" qualche anno più tardi quando da sindaco concederà a Emergency la sede cittadina di via Giardini (recentemente chiusa, insieme ad altre, sotto l'attuale amministrazione).

"Comunque, pur essendo un 'cittadino nel mondo' lui negli anni aveva mantenuto un forte legame con Sesto dove era nata anche sua mogli e di dove, tutt'ora, sono diversi dirigenti di Emergency. Una città dove sono nati personaggi e politici che hanno valicato i confini sestesi, diventando protagonisti a livello nazionale (pensa a persone come Bianchi, Pizzinato) e addirittura internazionale come Gino. Un impegno sociale e civile che è probabilmente frutto dell'ambiente in cui siamo vissuti. Quella Sesto delle grandi fabbriche in cui la discussione sui diritti dei lavoratori (ma anche quelli universali) erano al centro del dibattito. In ogni caso di Gino Strada mi resteranno molte cose ma soprattutto un insegnamento universale quello di ascoltare e apprezzare sempre e comunque le opinioni degli altri, anche quelle più difficili da condividere. D'altronde lui quando curava le persone non chiedeva mai loro che idee avessero. Come è giusto che sia per un medico".

E nel pomeriggio è arrivato anche il cordoglio della città di Sesto dove Gino Strada era nato nel 1948. "Un cittadino sestese che è diventato uno straordinario cittadino del mondo", è il commiato del Comune, che "si stringe attorno alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutte le persone che gli hanno voluto bene". E ancora: "A nome di tutta Sesto, vogliamo dirti grazie per essere sempre stato in prima linea, per aver portato aiuto a milioni di persone vittime di guerre e di povertà e per aver lottato instancabilmente a favore della pace". Chirurgo di guerra per il Comitato internazionale della Croce Rossa, medico in Afghanistan e in Somalia, Strada nel 1994 ha fondato Emergency con la moglie Teresa Sarti.