Milano, 17 ottobre 2012 - «Una Giunta formata da persone esterne alla politica regionale». È quanto promette, «entro la fine di questa settimana», il presidente della Regione, Roberto Formigoni. E subito si riaccende lo scontro con la Lega Nord. «I tecnici — replica Matteo Salvini — hanno già fatto sufficienti disastri (il riferimento è al governo Monti ndr). Se ci sarà chiesto di entrare nel nuovo esecutivo nomineremo non un tecnico ma un leghista». Già, «un leghista». Uno solo? «Secondo me basta uno dei nostri che monitori la Giunta. Ma questa è la mia posizione — precisa il segretario nazionale della Lega Lombarda —, dovremo discuterne con Roberto Maroni». Difficile stabilire chi entrerà a far parte del nuovo esecutivo. Per più ragioni. Innanzitutto perché si tratterà di un esecutivo di transizione: «Al più tardi a metà gennaio si andrà alle urne» ha ribadito Formigoni.

Ma la data più probabile è quella del 16 dicembre. Altro nodo: gli assessorati dovrebbero scendere ad 8, c’è quindi da riaccorpare le varie direzioni e sintonizzarle con le nuove deleghe. L’unica certezza è che quattro assessori dovranno essere donna, in ossequio alle quote rosa. E che l’assessorato a Sport e Giovani andrà ad un ex sportivo. Come da copione, ieri è stato un susseguirsi di indiscrezioni e smentite. La più clamorosa riguarda Vittorio Sgarbi. Al termine di un incontro con Formigoni, il critico d’arte nonché ex assessore comunale a Milano, ha fatto sapere che gli è stato proposto l’assessorato regionale alla Cultura. Ma da Palazzo Lombardia è arrivata la smentita: «Solo un cordiale colloquio, il presidente non ha mai chiesto a Sgarbi di fare l’assessore».

A chi sta pensando, allora, il governatore? Nei corridoi si fanno nomi di un certo rilievo, ma tutti da verificare. Alberto Meomartini, attuale presidente di Assolombarda, pure proposto da Stefano Maullu, sarebbe in lizza per l’assessorato all’Industria. L’alternativa è Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di Commercio di Monza. Altro nome gettonato è quello di Lanfranco Senn, presidente di Metropolitana Milanese, per l’assessorato ai Trasporti. Decisamente più probabile che nel nuovo esecutivo ci sia Adriano De Maio, ex rettore del Politecnico e già sottosegretario alla Formazione nella terza legislatura formigoniana. A lui andrebbe la delega a Università e Ricerca. Due le ipotesi per la Sanità: l’attuale direttore generale dell’assessorato, Mario Melazzini, stimato anche dalla Lega, o un ex ministro, un profilo alla Girolamo Sirchia o alla Ferruccio Fazio. L’ex campionessa di sci Manuela Di Centa è tra le papabili per la delega a Sport e Giovani. Quanto alle riconferme: possibili quelli di Romano Colozzi ad assessore al Bilancio e di Valentina Aprea, quasi certa quella di Andrea Gibelli da parte della Lega.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net