Milano, 10 ottobre 2012 - "Hanno violato la democrazia". Con queste parole il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini tuona contro i 20 arrestati, presunti rei di scambio di voti. Soldi per preferenze e favori nelle gare di appalto, questo il meccanismo alla base dell'accordo tra alcuni politici e la criminalità organizzata, interessata al controllo di determinate zone strategiche per gli affari.

"E' stata inquinata la vita democratica del paese, perchè le elezioni sono il momento in cui il popolo liberamente sceglie chi eleggere, ma se c'è lo scambio voti in cambio di soldi con la criminalità organizzata salta tutto. C'è una pletora di imprenditori che sceglie di rivolgersi all'anti-stato e non alle autorità. Fatto particolarmente grave in momento di crisi economica".

Secondo la Boccassini l'operazione che stamani ha portato in carcere tra gli altri l'assessore regionale Domenico Zambelli testimonia un ''patto criminale tra un rappresentante delle Istituzioni e un gruppo della criminalità organizzata mafiosa". Un rappresentante che per la criminalità era "un patrimonio dell'organizzazione che da lui pretendeva favori".