Milano, 12 settembre 2012 -Vuole trasmettere tranquillità il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi. E lo fa al termine dell'incontro avuto in mattinata con il questore Alessandro Marangoni, il comandante provinciale dei Carabinieri Salvatore Luongo, il comandante provinciale della Guardia di finanza Francesco Greco, l'assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli e suo collega della Provincia Stefano Bolognini, oltre al capo di gabinetto e al funzionario dell'ordine pubblico sempre della Prefettura.

Per il prefetto le due sparatorie avvenute in città “sono scollegate fra di loro” e “non hanno connessione con un peggioramento della situazione generale della sicurezza di Milano”. Quindi, la conclusione ovvia “non possiamo dire che ci sia una emergenza”. Questa è la valutazione dello stato della sicurezza a Milano emersa dalla riunione di coordinamento delle forze dell’ordine. La riunione però ha portato alla luce la necessità di muoversi alla svelta per contrastare anche il più piccolo episodio: "Per dare una risposta alla città un piano straordinario di servizi anche con il concorso della polizia locale, per assicurare un maggior controllo del territorio per un certo periodo". Sull'esecuzione avvenuta lunedì sera in via Muratori il prefetto è convinto: "E' maturato in un contesto che riguarda il traffico degli stupefacenti. E' un fatto singolo che non riguarda la criminalità organizzata".

 

L'ASSESSORE BOLOGNINI - “Ci sono zone di Milano vissute anche di sera, altre in cui invece - ha detto Bolognini - avere delle immagini di legalità riconoscibili aiuterebbe i cittadini a vivere meglio. Ci sono i Navigli, ma ci sono anche altre zone in cui la gente ha paura a uscire e su questo l’amministrazione comunale è un po’ latente e deve intervenire”. Il prefetto stamani “ha richiamato il fatto che la sparatoria di via Padova è ascrivibile a persone di altre etnie. Sicuramente l’immigrazione ha portato con sé dei problemi. Ci sono regolamenti di conti che non siamo abituati a vedere a Milano e proprio per questo occorre intervenire su occupazioni abusive e campi nomadi: su questo l’amministrazione comunale forse ha perso un po’ di tempo”.


L’episodio di via Muratori “è un fatto isolato - ha aggiunto - ma non va sottovalutato né abbassato il livello di guardia. Non va sottovalutato il fatto che i milanesi si sentano meno sicuri”. Su questo “è importante risalire al colpevole” ma in città “sicuramente una maggiore presenza di persone che si occupino di sicurezza, dai militari ai cittadini, può portare beneficio soprattutto in termini di sicurezza percepita”. Per questo, ribadisce “vorremmo il ritorno esercito oltre ad altre iniziative. Bisogna intervenire sulla sicurezza percepita. Ci sono mille aree in città in cui la gente avverte il disagio di presenze non di legalità. Questo incide sulla serenità della gente e su questo occorre intervenire”.
 

GRANELLI: 50 NUOVI VIGILI - "Abbiamo disposto l’assunzione di cinquanta nuovi vigili per integrare il numero massimo previsto dalla legge e sostituire quelli che sono andati in pensione l’anno precedente - ha spiegato l’assessore alla Sicurezza e Coesione sociale del Comune di Milano, Marco Granelli- ‘-. Ringrazio le forze dell’ordine per il quadro che ci hanno dato e per l’impegno che continuano a dare per dare sicurezza".

Da parte dell’amministrazione comunale (domani il sindaco Giuliano Pisapia incontrera’ prefetto e questore) e’ venuta la richiesta alle forze dell’ordine ‘’di dirci di che cosa hanno bisogno - ha detto l’assessore - e saremo i primi a chiedere allo Stato che dia loro tutte le risorse perché possano fare al meglio il loro lavoro’’.
Il centrodestra chiede l’utilizzo dell’esercito, è stato fatto notare all’assessore. ‘’Non ho sentito parlare di esercito in questa riunione, ma di forze dell’ordine che hanno per competenza, come vuole la nostra Costituzione e come vogliono le leggi dello Stato, il compito di contrastare la criminalità organizzata. Abbiamo chiesto e chiederemo sempre che possano fare al meglio il loro lavoro’’.

IL QUESTORE - Il questore Alessandro Marangoni non vuole parlare delle "serrate indagini in corso" ma annuncia il pugno duro: "E' sicuramente un fatto grave, ma faremo di tutto perchè resti un episodio unico e isolato".  Il questore di Milano in merito alla decisione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica del capoluogo lombardo di dar vita a un piano straordinario ha commentato:  “Questi servizi verranno fatti con le forze di polizia territoriali di Milano, a cui concorreranno anche aliquote di rinforzo che il ministero dell’Interno metterà a disposizione su nostra richiesta”. Marangoni ha voluto comunque sottolineare: “Milano gode di un controllo del territorio di alto livello e non vorrei che passasse l’immagine di una città abbandonata a se stessa perché così non è”.