Il sogno a Pozzo d'Adda: "Dateci il campo, diventerà bio"

Mario Cubello, con la moglie e una biologa, vuole trasformare un'area demaniale in un orto condiviso che sia anche luogo d'incontro

Chiara Bruckmann, Monica Liaci e Mario Cubello

Chiara Bruckmann, Monica Liaci e Mario Cubello

Pozzo d'Adda (Milano), 4 febbraio 2019 - Trasformare   un campo incolto di 3.000 metri quadrati in un “orto condiviso” dove coltivare frutta e verdura bio ma che sia anche luogo di incontro per trascorrere qualche ora immersi nella natura. È Il sogno ad occhi aperti di Mario Cubello, 29enne perito informatico con una enorme passione per il “green” che, insieme alla moglie 28enne Monica Liaci, ha deciso di mettersi in gioco con un progetto culturale innovativo e per certi versi inedito in Martesana. Rendere di pubblica utilità un’area demaniale in fondo a via Martin Luther King, tranquillissimo quartiere residenziale a Bettola, frazione di Pozzo.

"Siamo appassionati di coltivazione e giardinaggio - racconta il giovane che, trasferitosi da Milano, qui ha scelto di vivere da tre anni - mio padre è di origine calabrese e, fuori casa, l’orto non è mai mancato. Mia madre è di origine austriaca, la famiglia ha un’attività agricola con campi e tanti animali. A noi manca lo spazio, un giorno ho notato questa zona abbandonata e mi è venuta l’idea". Un progetto di riqualificazione che, sulla carta, è già pronto e per il quale Mario ha già chiesto supporto alle amministrazioni, lanciando contestualmente una campagna di crowdfunding sul sito Produzionidalbasso: "Il campo al di là della recinzione è in questo stato da almeno vent’anni, usato per il deposito degli inerti quando hanno costruito le palazzine. Noi vorremmo coltivare ortaggi, piante aromatiche e selvatiche, alberi da frutto e tanto altro, lottizzarne una parte in piccoli orti da assegnare a singoli cittadini. E realizzare un colorato giardino, nel quale si potrà trascorrere del tempo facendo una passeggiata".

Ma non solo, un’area sarà riservata al progetto di lombricompostaggio in sinergia con la biologa Chiara Bruckmann e il team di My Compost Zone. "È un metodo ancora poco conosciuto, un modo diverso di produrre compost dai rifiuti domestici - spiega Chiara - i lombrichi velocizzano la compostazione e può essere anche per i Comuni un’occasione per ridurre la quantità di rifiuti prodotti ma anche per consentire ai cittadini di avere uno sgravio sulla Tari. Inizieremo a produrlo in Martesana dall’orto di Mario e organizzando corsi per curiosi e appassionati". L’idea piace a sindaci e assessori del territorio, Pozzo d’Adda e Vaprio in primis, che potrebbero dare una mano realizzando i collegamenti idrici ed elettrici; ma anche ai residenti ai quali il grande orto della comunità che spazzerebbe via degrado e abbandono è rivolto.

Ma perché possa prendere forma è necessario un bando di concorso: "Sui social siamo già presenti come Il Bettolino, nome che daremo all’associazione che prenderà in gestione lo spazio. La speranza è che nasca propri qui, a Bettola. Ma abbiamo anche soluzioni alternative nel cassetto".