Tragedia di Melzo, ripartono le ricerche dell'auto "inghiottita"

Il giallo del 2018. È stato un omicidio o un incidente ad ammazzare Sara Luciani?

Le ricerche nella Muzza

Le ricerche nella Muzza

Melzo (Milano), 24 dicembre 2018 - L'autopsia non è riuscita a stabilire se si sia trattato di incidente o di omicidio. Gli investigatori credono che Sara Luciani, 21 anni, sia stata uccisa dal convivente Manuel Buzzini, ma solo la Golf della coppia potrebbe sciogliere il mistero che avvolge ancora la tragica morte dei fidanzati. Le ricerche riprenderanno a giorni. Sono passati sei mesi dall’ultima notte che trascorsero insieme, finita con due croci al cimitero.

Lui suicida, impiccato nel cortile di casa della nonna all’alba, fradicio e infangato dalla cintola in giù, lei inghiottita dalla Muzza insieme all’auto che non è ancora stata ritrovata. È il giallo del 2018. Ma presto i carabinieri di Cassano, che non hanno mai smesso di indagare, potrebbero dipanare la matassa. Nessuno pagherà in questo caso, ma i genitori aspettano la verità. Nelle prossime settimane si terrà una nuova battuta di ricerche nel canale che con la macchina si è portato via il segreto delle ultime ore di vita della coppia. Dalle sue acque, il 13 giugno, cinque giorni dopo la scomparsa, è stata ripescata la giovane, innamorata di quel ragazzo che in passato aveva avuto problemi di droga e che dopo essersi disintossicato aveva ricominciato a sniffare.

L'8 giugno, l’ultima sera della sua vita, era uscita con lui, operaio 31enne col quale abitava da un anno. Con loro un conoscente, testimone-chiave nell’inchiesta aperta per istigazione al suicidio contro ignoti. Il coetaneo del metalmeccanico ha raccontato in caserma della droga consumata con l’amico, ma che li aveva lasciati vivi e vegeti. Circostanza riscontrata dagli inquirenti. L’ipotesi più accreditata prima che il cadavere di lei riaffiorasse era che Manuel l’avesse uccisa e spinta nella Muzza con la macchina. Ma su di lei non sono stati trovati segni di violenza. Né coltellate, né colpi di pistola e neppure ecchimosi da strangolamento.

Le ricerche della Golf non hanno dato risultati, ma tra poco, quando il livello delle acque sarà ai minimi, forse si riuscirà a scrivere la parola fine a questa storia. I sommozzatori e l’elicottero che li guiderò ricominceranno a monte del punto in cui è riemersa la donna. Si batteranno soprattutto gli angoli ciechi, inesplorati per colpa dei mulinelli e delle chiuse che in estate avrebbero messo a rischio gli stessi sub.

Resta l'angoscia di due famiglie e di una comunità che non sanno darsi pace. Le indagini sul rapporto fra i due hanno fatto emergere un quadro in chiaroscuro, con lei legatissima ma spaventata dal manovale che l’avrebbe anche picchiata e lui descritto da tutti come un bravo ragazzo ma con un’ombra che si era ripresentata nella sua esistenza dopo anni di lotta per vincerla: la cocaina.