Melzo, centro disabili a scuola: "Scelta che scontenta"

L’opposizione chiede di tornare sulla decisione e pensare a un polo unico alla Mascagni: "Le firme non vanno ignorate"

Raccolta forme contro il centro diurno disabili all’interno della scuola

Raccolta forme contro il centro diurno disabili all’interno della scuola

Melzo (Milano), 22 ottobre 2019 - Nuovo centro diurno disabili a scuola, «una soluzione che rischia di scontentare tutti: si riprenda in esame l’idea di un polo scolastico unico alla Mascagni». È infinito il confronto (con scontro) fra amministrazione comunale e opposizione sul progetto di convivenza scuola-centro diurno in via Bologna.

All’indomani della commissione nel corso della quale, due settimane fa, la giunta Fusè ha presentato la seconda stesura di progetto, che garantisce spazi distinti alle due realtà «spaccando» l’attuale scuola in due parti, era stato lanciato dalle Civiche un appello: «La minoranza lavori con noi e smetta di frapporre ostacoli, si è già perso troppo tempo». Va in tutt’altra direzione una nuova nota del Partito democratico melzese, diffusa l’altro giorno. «Il Pd, dopo aver assistito alla commissione consigliare del 3 ottobre scorso, ha avviato al suo interno un momento di riflessione. Riconosciamo alle Liste Civiche di aver accolto le critiche al precedente progetto (per forza: 1.357 firme di cittadini non potevano essere ignorate), di averlo ridiscusso e fatto una nuova proposta: ma anche questa, secondo noi, non basta». Le ragioni della rinnovata contrarietà: «Sicuramente per gli utenti del Cdd, le loro famiglie e gli operatori del centro la soluzione è migliorativa, ma solo perchè la sede attuale è inaccettabile. Di meglio, ora, si potrebbe fare solo rimettendo in discussione la compresenza nello stesso edificio di Cdd e scuola: ma ci pare che su questo tema la giunta sia sorda e voglia tirare dritto senza troppo confrontarsi con chi la pensa diversamente».

Sul fronte tecnico e non solo: «Il nuovo progetto prevede che il cdd sia su due piani, il che crea evidenti difficoltà, e lascia ai disabili una porzione di giardino insufficiente. L’impressione è che si sia parlato solo di muri, e non servizi e progetti che garantiscano l’inserimento del cdd nel contesto cittadino». La richiesta: «Né le famiglie degli allievi, né gli insegnanti sono contenti della nuova soluzione: sarebbe meglio pensare a un polo scolastico in via Mascagni». La posizione della giunta è stata esplicitata in innumerevoli occasioni: il progetto attuale è l’unico attuabile.