Cassina de' Pecchi, nottata da rave party

Musica e decibel alle stelle, ma alla fine nessun incidente

L'ingresso dei ragazzi nell'area

L'ingresso dei ragazzi nell'area

Cassina de' Pecchi (Milano), 3 dicembre 2018 - Torna  il popolo dei rave, festa grande nella notte fra sabato e domenica in zona industriale, in un capannone dell’ex Sirti. Centinaia di ragazzi hanno partecipato all’evento, in arrivo da tutto il Nord Italia. Sul posto, per gran parte della nottata, i carabinieri di Cassano, che hanno monitorato la situazione, senza evidenziare particolari criticità. Del rave sono stati informati Prefettura e Questura di Milano.

Per Cassina de' Pecchi, uno sgradevole ritorno al passato: per ben tre volte, due anni fa, un altro capannone dismesso in area industriale era stato occupato per ritrovi non autorizzati. Il ciclo si era interrotto dopo un tavolo con le forze dell’ordine e dopo la chiusura con varchi, catene e barriere in cemento del capannone per tre volte scelto. Il luogo scelto stavolta era più defilato rispetto all’abitato. In pochi, dunque, si sono resi conto in tempo reale della festa in corso. Il capannone ex Sirti si trova in fondo alla via Galilei quasi fronte Rivoltana, distante alcuni chilometri dal centro del paese. Il copione, lo stesso di sempre. L’arrivo di gruppi di giovani con auto e camper o a piedi, l’ingresso con scasso nei locali abbandonati, e poi musica e festa sino all’alba. A segnalazione arrivata, sul posto si sono dirette le pattuglie dei carabinieri. I militari sono rimasti in forze fuori dal capannone tutta la notte. Nessun particolare incidente si sarebbe verificato, e non sono risultati, a differenza di altre volte, interventi di mezzi di soccorso per malore. Come sempre, la festa è finita nel pomeriggio di ieri, quando i partecipanti hanno abbandonato l’area.

Risalgono, come si diceva, alla fine del 2016 e ai primi mesi del 2017 i ripetuti casi di occupazione di un capannone sempre in via Galilei per rave party. Si registrarono tre episodi a brevissimo giro di posta. Il corredo polemico fu consistente, tanto che il sindaco Massimo Mandelli scelse, contattata la proprietà, di convocare un tavolo con le forze dell’ordine per prevenire ulteriori blitz. Il sito, particolarmente a rischio per la presenza di vasche antincendio ancora piene d’acqua, fu messo in sicurezza dalla Protezione civile e poi reso fisicamente inaccessibile con blocchi in new jersey. E questa volta Mandelli non intende aspettare: "Sabato sera sono subito andato a vedere la situazione, constatando che era ben monitorata. Già oggi provvederemo a inviare una diffida alla proprietà dell'area per la messa in sicurezza".