Gorgonzola, 16 luglio 2013 -  Al lavoro, davanti a uno schermo, a caccia del pirata. I carabinieri di Gorgonzola stanno visionando senza sosta le immagini delle telecamere per risalire a chi, martedì scorso, ha travolto e ucciso la sedicenne Beatrice Papetti. Fuggendo via senza pensarci troppo. Stando alle prime indiscrezioni, gli inquirenti avrebbero già elaborato una sorta di tracciato raccogliendo gli indizi lasciati dalla piccola monovolume blu, probabilmente una Citroen Berlingo. La fuga fino a Gessate, poi Cambiago, per sparire sulla A4.

La SS11, meglio nota come Padana Superiore, è buia di notte. Nel tratto gorgonzolese non ci sono lampioni eccezion fatta per uno, posizionato proprio su quel dannato incrocio, a Cascina Mirabello. Là dove «Bea» è stata uccisa, mentre con la sua biciletta e in compagnia del cugino stava rientrando a casa dopo una serata passata tra gli amici. É buia la statale, ma agli occhi elettronici non sfugge nulla. Potrebbero essere proprio le immagini delle telecamere, sia private che della polizia locale, a dare un volto e un nome all’investitore della sedicenne. Il primo obiettivo è situato qualche centinaio di metri prima del luogo dell’incidente. Due telecamere riprendono il cortile interno di un’azienda che stocca roulotte e camper, ma è probabile che in piccola parte «fotografino» anche la Padana.

L’incrocio più rilevante però sembrerebbe essere quello «coperto» dalla polizia locale, su via Trieste. Da Cascina Mirabello infatti non ci sono svincoli prima di quell’ultimo crocevia gorgonzolese, se non una piccola stradina di campagna che sfila in mezzo ai campi. Uno svincolo sterrato e molto stretto, che oltrettutto riconduce indietro, proprio davanti a casa Papetti. Molto difficile che chi ha travolto Beatrice abbia pensato di trovare rifugio proprio lì. Su via Trieste invece, dall’alto di un palo della luce, la telecamera messa a guardia dell’incrocio potrebbe con tutta probabilità essere la prima ad aver immortalato la disperata fuga della monovolume blu, diretta verso Gessate.

Proseguendo a tutta velocità su una Padana che di notte è molto poco trafficata e, complici anche i lunghi rettilinei, viene spesso scambiata per una pista da corsa, si arriva all’incrocio di Villa Fornaci. Su ogni lato si legge il cartello «area videosorvegliata». Dall’alto una telecamera a 360 gradi copre l’intera area, e altri due obiettivi sono puntati uno verso la SP 176 che porta a Gessate e l’altro su via Roma, che invece conduce a Bellinzago centro. Qui, stando alla prima ricostruzione, il pirata avrebbe svoltato a sinistra, verso Gessate. La locale stazione dei ghisa ha confermato che tutti filmati delle telecamere sparse per il comune sono già stati consegnati ai militari, che in queste ore li stanno analizzando in cerca di qualsiasi traccia. I carabinieri ma anche i vigili di Gorgonzola stanno lavorando a pieno regime, e sembra che le indagini stiano dando i primi frutti. La fuga dell’auto pirata potrebbe quindi essere agli sgoccioli.

gabriele.gabbini@ilgiorno.net