Polmonite a 13 anni, ricoverato. A Lodi due casi accertati di variante Delta

Ma i medici sono più preoccupati per lo stop all’uso della mascherina nei luoghi aperti

Massimo Vajani, presidente dell’Ordine dei medici di Lodi

Massimo Vajani, presidente dell’Ordine dei medici di Lodi

Lodi - I casi di variante Delta, come oggi si chiama l’ex variante indiana, al momento non destano grandi preoccupazioni tra i medici di base del Lodigiano. Sono due i casi finora riscontrati, tutti collegati al focolaio scoperto in una logistica del Piacentino con 25 casi complessivi di lavoratori non vaccinati residenti tra le province di Cremona, Piacenza e Lodi.

A questi casi poi da ieri si è aggiunto quello di un 13enne lodigiano che nel tardo pomeriggio di martedì si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Lodi con difficoltà respiratorie e saturazione a 60. Al ragazzo è stata diagnosticata una polmonite interstiziale. Così dopo essere stato stabilizzato dai medici lodigiani con l’ossigeno-terapia, è stato trasferito all’hub di riferimento che per Lodi è il Policlinico San Matteo di Pavia. Al momento non è ancora chiaro se si tratta di un caso di variante Delta. Una situazione che non desta preoccupazione ai medici di base lodigiani che raccontano di un quadro in costante miglioramento nella provincia epicentro dei contagi in Italia. "Per la prima volta dall’inizio della pandemia non ho pazienti con Covid - evidenzia il medico di base Massimo Vajani, presidente dell’Ordine dei medici di Lodi -. A incidere in maniera importante è sicuramente la campagna vaccinale. I vaccini hanno dimostrato di funzionare anche con le varianti. Lo scorso anno, nello stesso periodo, avevo ancora tanti pazienti in isolamento domiciliare. Di sicuro oggi siamo in una situazione totalmente diversa. Non possiamo abbassare la guardia proprio ora e bisogna andare avanti con le inoculazioni".

A destare maggiore preoccupazione, almeno al presidente dei camici bianchi lodigiani, è la scelta del Governo di eliminare l’obbligo di utilizzo della mascherine all’aperto a partire da lunedì. Una mossa che, unita alla maggiore mobilità del periodo estivo e alla diffusione della variante Delta, rischia di portare problemi. "Togliere le mascherine all’aperto è corretto, ma il dispositivo di protezione bisogna sempre averla in tasca per poterla utilizzare in momenti di necessità – dice Vajani –. Il virus circola e con le varianti non si scherza. Togliere del tutto le mascherine all’aperto può essere un errore".