Focolaio variante Delta polo logistico: "In 300 devono ancora presentarsi per tampone"

Il nodo del tracciamento. Il responsabile Ausl Piacenza: contattate 800 persone ma trecento non si fanno trovare e devono ancora presentarsi per farlo

Focolaio variante Delta

Focolaio variante Delta

Piacenza - In Italia, come nel resto d'Europa, cresce l'allerta per la diffusione della variante Delta (ex variante indiana). Ieri l'annuncio della scoperta di un focolaio tra i lavoratori della logistica e i loro contatti stretti tra le province di Piacenza, Cremona e Lodi. Dal 15 giugno per sei giorni l'Ausl di Piacenza ha sequenziato, individuato e isolato 25 casi della mutazione scoperta in India, dominante in Inghilterra e in espansione in altri Paesi. Due le aziende interessate dal focolaio scoperto dall'Ausl, con 10 dipendenti positivi, mentre gli altri 14 sono amici, conoscenti o parenti stretti: 19 risiedono nella provincia emiliana, 4 in quella cremonese e due nel Lodigiano. Stando a quanto emerso, nessuno era vaccinato. L'età media dei positivi è infatti bassa. Nessuno ha avuto conseguenze gravi. Anche per questo c'è attenzione, ma non allarme.

"Abbiamo contattato circa 800 persone per sottoporsi al tampone" ma di queste "quasi 300 devono ancora presentarsi per farlo. Quindi, stiamo attivando le forze dell'ordine locali per rintracciarli perché non si fanno trovare": ha detto ai microfoni di Mattino 5, Marco Delledonne, responsabile dipartimento Sanità pubblica Ausl di Piacenza, in merito ai contatti a basso rischio individuati nell'indagine epidemiologica sulle 25 persone positive alla variante Delta. Delledonne, interpellato successivamente dall'AGI, ha spiegato che già questa mattina è stata disposta l'attivazione le forze dell'ordine locali per rintracciare chi non si è ancora sottoposto al tampone in modo da invitarlo a contattare l'Ausl. "Alcuni non rispondono al telefono e altri non si sono presentati a fare il tampone nonostante avessero prenotato", ha detto Delledonne. 

Variante Delta
Variante Delta

L'operazione di tracciamento capillare è stata resa possibile dal deciso abbassamento della curva in una delle aree d'Italia più martoriate dalla pandemia. La scoperta del focolaio dimostra l'importanza del tracciamento, possibile in presenza di numeri bassi. Nel Piacentino si contano 16 positivi nell'ultima settimana e un'incidenza di sei casi ogni 100mila abitanti, a fronte di 13 casi in regione e 14 a livello nazionale. Situazione in netto miglioramento anche in Lombardia, la regione più colpita dalla diffusione del coronavirus. Ieri a fronte di 27.289 tamponi effettuati erano 126 i nuovi positivi, con un tasso di positività al 0,4%. In costante calo il numero degli ospedalizzati e delle terapie intensive. Un solo decesso nelle ultime 24 ore. Per quanto concerne le province interessate dal focolaio di variante Delta, Cremona e Lodi, ieri si sono registrati rispettivamente 5 e un contagio. 

La variante Delta ha determinato una forte impennata di contagi in diverse aree del mondo: in primis nel Regno Unito ma anche in Russia e in Israele. Dalla Gran Bretagna ieri è però arrivato anche un dato confortante:  i dati dell'ultima settimana sulla pandemia evidenziano che da un lato l'incremento dei contagi dovuti alla variante pare rallentare, dall'altro il numero dei ricoveri in ospedale segue una progressione "meno veloce" e il numero dei morti giornalieri resta in media "molto basso", ha spiegato il ministro britannico alla Sanità Matt Hancock. L'accelerazione dei vaccini si sta rivelando "efficace" anche contro questa mutazione, ha detto. Le parole d'ordine in questa fase delicata sono vaccini e tracciamento. La Lombardia ha annunciato negli scorsi giorni di essere al lavoro per riuscire a garantire il sequenziamento di tutti i tamponi, in modo da individuare la presenza della variante Delta, al momento sorvegliata speciale.