Osnago (Lecco), 7 febbraio 2014 - Un’odissea per il piccolo Markus, il bimbo di Osnago di due anni che lunedì scorso è stato sbranato dal rottweiler dei vicini. Il suo drammatico incidente ha posto in evidenza un problema di organizzazione del servizio sanitario. Avrebbe dovuto essere operato a Lecco. Era tutto pronto: camera operatoria, equipe medica, anestesisti. Mancava solo una persona: il chirurgo plastico che avrebbe dovuto eseguire l’intervento, il quale, pur essendo stato contattato per rientrare in servizio, avrebbe spiegato di non poter raggiungere l’ospedale Manzoni. Il paziente è stato quindi accompagnato al Sant’Anna di Como, dove si trova tuttora ricoverato, certamente in ottime mani, dato che la struttura è una delle più attrezzate in Lombardia. Per i genitori alla sofferenza per un figlio che dovrà affrontare più di un intervento chirurgico si aggiunge il disagio di trasferte lunghe — almeno un’ora e mezza di viaggio, solo andata — per accudirlo. E questo perché Chirurgia plastica, non è specialità d’emergenza per cui non è prevista reperibilità.

Il risultato è stato che l’infante, già preparato per finire sotto i ferri, è stato dirottato al presidio lariano e qui sta seguendo il percorso di recupero. Il bambino l’altro ieri ha subito una seconda operazione di ricostruzione. Non corre più pericolo di vita, sebbene la prognosi resti riservata, perché è troppo presto per stabilire con certezza quando potrà tornare a casa, forse in una nuova abitazione visto che papà e mamma potrebbero decidere di trasferirsi: «Continua a piangere, è spaventato, ha paura di incontrare quella bestia e anche noi ne abbiamo». In realtà Iron, il molosso king size di quattro anni che lo ha assalito, lì non ci metterà più zampe, gli altri condomini non lo vogliono e i padroni l’hanno affidato a un veterinario.


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