Osnago, 28 gennaio 2014 - Il cane lo ha ridotto letteralmente a brandelli, lo ha azzannato alle gambe, alle braccia, al testa, strappandogli lembi di carne come se si trattasse di una preda. I chirurghi dell’ospedale Sant’Anna di Como lo hanno dovuto operare d’urgenza per salvarlo ed evitare che perdesse gli arti scempiati. L’intervento è durato tutta notte, dalle undici di sera di lunedì fino all’alba della mattina seguente. Ma il piccolo Marcus, due anni compiuti a ottobre, non è ancora fuori pericolo. La prognosi per lui resta estremamente riservata. Versa in stato di coma, in un letto della Rianimazione troppo grande per quel corpicino. Dalle lenzuola spunta solo il viso addormentato, segnato anch’esso dai morsi e i graffi della bestie inferocita.

“Gli hanno applicato cento punti di sutura ovunque, non si riconosce nemmeno più”, racconta Ilie Timis, 30 anni, di origine romene, papà del bimbo. Si trovava in Germania per lavoro quando è stato avvisato di quanto accaduto. “Lo avevo sentito poco prima per telefono, mi aveva chiesto un regalino, un orologio giocattolo, poi mi aveva salutato con un bacio”. Con il suo furgone ha divorato i 900 chilometri di distanza in meno di sei ore. Mentre racconta guarda il divano su cui è stato adagiato il figlio subito dopo l’aggressione da parte di quel rottweiler da 75 chilogrammi scappato dal giardino dei vicini.

E’ completamente imbrattato di sangue della creatura e di Maria, la mamma, che la teneva in braccio mentre stava per uscire di casa dove entrambi sono stati assaliti dal molosso ide king size. Se non fosse stato per Gerdado Biella, 46 anni, residente della zona, sarebbe forse finito tutto molto peggio. “Ho sentito quella donna che gridava, ho scavalcato il cancello e ho visto quell’animale che era loro addosso. Mirava soprattutto al bambino. D’istinto l’ho colpito in testa, lui non mollava la presa, allora ho provato a strozzarlo”.

Appena il gigante nero ha spalancato le fauci, ha afferrato il bimbo e con la madre sono corsi tutti nell’appartamento al piano terreno del complesso condominiale che si estende tra via Pindemonte de Capitani e la vecchia statale 36. “Abbiamo allertato i soccorsi, ma il cane non lasciava entrare né uscire nessuno”, prosegue l’uomo. Per questo sono dovuti intervenuti pure i carabinieri della Compagnia di Merate che per farsi largo hanno dovuto fare fuoco contro il quadrupede che è scappato agonizzante. Anche l’animale, recuperato poco dopo in strada, è stato operato da un veterinario, pare se la caverà.

Marcus invece è ancora troppo presto per dirlo. “Puntava al piccolo, non ad altri”, prosegue il 46enne a cui  probabilmente deve la vita. “Ho fatto semplicemente quello che dovevo fare, non sono un eroe”. I proprietari del rottweiler invece tacciono. “Non ha mai dato noie a nessuno - si limitano a spiegare -. Probabilmente si è sentito in pericolo”. Rischiano una denuncia per omessa custodia di animali, forse di più, perché quel cane da lì non avrebbe mai dovuto uscire.