Sirtori, 13 settembre 2012 - La vicenda di Samuele Corbetta, il giovane volontario di Sirtori in Guatemala alla sbarra tentato stupro di una bambina, approda a Montecitorio e Palazzo Madama. I parlamentari lecchesi Lucia Codurelli e Antonio Rusconi hanno presentato un‘interrogazione rispettivamente alla Camera e al Senato per sollecitare il Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata affinchè intervenga in difesa del cooperante brianzolo.

“Il nostro connazionale si è sempre proclamato innocente e dopo due mesi di indagini e accertamenti non sono emerse prove di reato”, si legge nell’interpellanza, stilato dopo che l’onorevole il senatore hanno avuto modo di leggere alcuni incartamenti processuali.

Il documento, presentato senza declinare integralmente le generalità dell’imputato in modo che il suo nome non compaia su atti ufficiali della nostra Repubblica, è stato firmato anche da altri esponenti politici del PD che partecipano alle Commissioni degli Esteri e dai deputati eletti nella circoscrizione dell’America Latina. “Gli avvocati difensori del ragazzo - prosegue la nota - non possono molto perché durante le udienze qualsiasi argomentazione o prova a discolpa viene puntualmente e categoricamente respinta e i rappresentanti della nostra Ambasciata non vengono ammessi in aula”.

Da qui l’appello al capo della Farnesina di acquisire tutti gli elementi e ad adottare azioni diplomatiche e bilaterali per consentire la tutela legale dell’italiano, tutela che a quanto sembra fino ad oggi è stata negata, come denunciato ripetutamente dai suoi genitori, papà Roberto e mamma Emiliana: “Gli viene negata la presunzione di innocenza, sono stati violati tutti i suoi diritti”, lamentano disperati e preoccupati per la sorte del figlio.

Il volontario, che ha 31 anni, è accusato da una piccola studente della scuola di San Lucas, che lui stesso ha contribuito a realizzare. Ha riferito che avrebbe abusato di lei ripetutamente, con il pretesto di giocare a nascondino. Tuttavia diverse testimonianze lo scagionerebbero, tanto che dopo essere stato arrestato a giugno è stato subito rimesso in libertà su cauzione e che inizialmente si pensava che la questione si sarebbe risolta velocemente.

Poi però, nonostante le testimonianze in suo favore, gli alibi e quelle che sembrerebbero le lacune della tesi accusatoria, l’atteggiamento dei giudici è radicalmente mutato, si teme per questioni indipendenti, legati alle pressioni esercitate dai responsabili di un’associazione dei diritti dell’infanzia molto influente sull’opinione pubblica.