Sirtori, 10 settembre 2012 - Sono preoccupati e hanno paura che la sentenza in qualche modo sia già stata scritta papà Roberto Corbetta e mamma Emiliana Colombo, i genitori di Samuele, il volontario di 31 anni di Sirtori in Guatemala sotto processo con l’infamante accusa di aver abusato di una bambina del posto di appena sette anni.

Temono che il figlio in qualche modo sia rimasto coinvolto in una vicenda più grande di lui, in una sorta di guerra tra operatori di organizzazioni umanitarie per assicurarsi il controllo della tutela dei minori e delle adozioni.

In un primo tempo pareva che gli addebiti a carico del brianzolo fossero destinati a cadere, tanto che dopo essere stato incarcerato per otto ore è stato rilasciato subito libero su cauzione. Dalle carte processuali emergerebbe infatti che la stessa vittima dei supposti atti abbia inizialmente negato tutto e spiegato che era stata sua madre a spingerla a rivelare di essere stata oggetto di attenzioni morbose. I dossier inoltre riportano diverse testimonianze che scagionerebbero e fornirebbero un alibi all’imputato.

Poi però si sono messi in mezzo gli attivisti della fondazione Sobrevivientes, che in qualche modo si occupa di difesa dell’infanzia in diversi settori e la situazione è radicalmente mutata, in seguito anche alle pressioni dell’opinione pubblica e dei media locali.

“Non esistono prove di colpevolezza, eppure stiamo assistendo a un accanimento contro di lui - spiegano i familiari -. I suoi avvocati non possono molto, perché nelle udienze qualsiasi argomentazione portino viene respinta. Anche ai funzionari dell’ambasciata italiana viene negata la possibilità di assistere al dibattimento. Tutto questo è assurdo e il tempo stringe”.

In caso di condanna il sirtorese rischia fino a dieci anni di prigione, probabilmente molto di più, dato che nelle prigioni del Paese sudamericano il trattamento riservato dagli stessi detenuti a chi è ritenuto colpevole di crimini sessuali non è dei migliori.

“Gli viene negata la presunzione di innocenza - proseguono i genitori -. Sono stati violati tutti i suoi diritti”. Da qui l’appello ai vertici della Farnesina perché intervengano presto. Della vicenda si sta interessando anche la parlamentare democratica lecchese Lucia Codurelli che ha sollecitato anche l’attenzione del deputato italiano eletto in America Latina Fabio Porta.

In ballo tra l’altro c’è anche la sopravvivenza in loco della congregazione delle suore somatiche figlie di San Girolamo Emiliani che gestiscono la scuola dove si sarebbero verificate le presunte violenze. La superiora e direttrice dell’istituto, dove il 31enne opera, è stata anche lei indagata per favoreggiamento.

Vi preghiamo di fare qualcosa immediatamente - lanciano un accorato appello il papà e la mamma di Samuele - Serve un intervento forte e deciso, il tempo per agire è poco”. A ottobre si potrebbe infatti arrivare già all’epilogo. “Non dobbiamo permettere che un innocente vada in prigione a causa di un complotto premeditato”.

di Daniele De Salvo