Putin come Hitler: quando fermerà la guerra? La domanda che inquieta il mondo

Potere assoluto, paranoia e folle spregiudicatezza. Tutte le inquietanti analogie tra lo "zar" e il Fuhrer

Putin è paragonabile a Hitler? Quanto la figura dello "zar" che ha deciso di invadere l'Ucraina è sovrapponibile a quella del Fuhrer, paradigma dal male assoluto? Se lo chiede l’Occidente e il mondo intero precipitati in una spirale di angoscia che ha riporta in Europa i fantasmi della Seconda Guerra mondiale. E in effetti tra corsi e ricorsi storici i parallelismi tra i due non sono pochi 

Il tweet del governo ucraino il giorno dell'invasione russa
Il tweet del governo ucraino il giorno dell'invasione russa

Un uomo solo al comando Ex militare ed ex funzionario del KGB, Vladimir Putin è al potere dal 1999 in Russia dove ha ricoperto il ruolo di primo ministro e ora presidente. In oltre vent’anni ha costruito un regime autoritario e oligarchico, dove la libertà d’espressione e ogni tipo di opposizione sono sistematicamente repressi. Attorno alla sua figura si è sviluppato un vero e proprio culto della personalità proprio come nel Terzo Reich e non è un caso se che Joe Biden nel suo discorso sullo Stato dell’Unione l’abbia definito senza mezzi termini un “dittatore” che "pagherà un prezzo alto"per l'invasione dell'Ucraina.

Il Donbass come i Sudeti nel 1938 La questione delle Repubbliche separatiste russe del Donbass, Donetsk e Lugansk, è stata affrontata da Putin alla stregua di quanto fece Hitler con i tedeschi della vecchia Cecoslovacchia. Come? Passando dalle parole ai fatti, annettendosi un porzione di territorio di un altro Stato sovrano come avvenuto con la Crimea nel 2014 e chiedendone subito il riconoscimento alla comunità internazionale come precondizione per il cessate il fuoco. La stessa strategia adottata dal Fuhrer ai Trattati di Monaco ‘38. La differenza sostanziale è che oggi l'Occidente, Europa in primis, si è compattato di fronte all'aggressione dell'Ucraina varando sanzioni che stanno mimando l'economia russa e alla lunga potrebbero minare dall'interno il (forzato) consenso dei russi nei confronti di Putin. Un golpe interno, in fondo, è quello su cui sperano da sempre i nemici di un tempo.

Paranoia o piano strategico? Il continuo innalzamento dell’asticella e il paventare il rischio di un conflitto nucleare sono i segnali di un Putin ostaggio della sua stessa paranoia e in pieno delirio di onnipotenza oppure si tratta di un lucido calcolo cinico? Per Joe Biden e per l'intelligence americana le condizioni mentali del leader russo sono diventate una priorità utili per capire se sia davvero preda dalla paranoia come farebbe pensare dall'idea di nascondere la sua famiglia in un bunker di lusso in Siberia come ha rivelato al Daily Mail è il politologo Valery Solovey, controverso ex professore del Moscow State Institute of International Relations (Mgimo). Pazzo o no, il punto è capire sino a dove lo “zar” potrà spingere l’Orso russo ormai lanciato sui binari della guerra. Se lo chiede il mondo intero ripiombato in un clima da Guerra Fredda.