PIETRA SERENA, CAMBIA IL VENTO A FIRENZUOLA QUELL’IMPULSO DI STEVE JOBS

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RIPARTE L’EDILIZIA, ma ritorna soprattutto il gusto della tradizione e della bellezza. E così sta tornando la primavera nel comparto della pietra serena, che ha in provincia di Firenze, a Firenzuola un polo di eccellenza a livello internazionale. Un polo per anni in difficoltà, con numerose aziende storiche costrette a interrompere l’attività, e tanti fallimenti. Oggi però il vento sta cambiando. E si guarda al prodotto firenzuolino e ai suoi manufatti con grande interesse; la pietra serena di Firenzuola sta rendendo più belli tanti luoghi di Firenze, selciati e marciapiedi, e a un artigiano locale sono stati commissionati due grandi rosoni per i restauri della chiesa di Santa Maria Novella. Anche nella terra famosa per il marmo di Carrara, a Pietrasanta, sarà il prodotto firenzuolino a rimettere a nuovo piazza Carducci.

Un importante impulso, anni fa, venne da Apple: quando Steve Jobs, innamoratosi del colore e della consistenza di quella pietra grigia che ornava le strade di Firenze, commissionò a un’azienda di Firenzuola la fornitura delle lastre di pietra serena per pavimentare tutti gli Apple Store del mondo. Così oggi a Firenzuola operano sette aziende a ciclo completo, dall’escavazione della materia prima alla produzione del manufatto. Ci sono inoltre altre sei aziende artigiane che fanno lavorazioni di produzione dei manufatti e di finitura. Ad esse si devono aggiungere le aziende dell’indotto: manutenzione degli impianti, officine meccaniche, trasporti, movimentazione terra, imballaggi. E complessivamente il comparto occupa circa 150 persone.

"Il fatturato complessivo – nota Marco Sozzi, presidente del Copser, il consorzio che detiene il marchio della pietra serena firenzuolina composto da Pietra Serena Group, Casone Group, Spoglianti, Calamini, Casone Litotech, Comad , RIMM, La Borghigiana, Pietra serena Conti e Raspanti – ha raggiunto circa 22 milioni di euro annui. In pratica, siamo tornati ai livelli precedenti la crisi del 2008. Il fatturato è realizzato per il 64% sui mercati internazionali e per il 36% sul mercato interno. Certo, non sono tutte rose e fiori, perché alcune aziende scontano ancora gli effetti della crisi, oggi ancor più aggravati dall’emergenza della pandemia, ma una prospettiva positiva è ben visibile". Sozzi specifica: "Intanto, rispetto a 10-12 anni fa, c’è una considerevole crescita della quota di esportazione. Inoltre, pur con una riduzione di addetti, dovuta a una crescita della tecnologia e a processi di razionalizzazione del ciclo produttivo, in particolare nell’escavazione, siamo tornati a livello di fatturato pre-crisi, ma con una sensibile crescita dei ricavi, derivanti da produzioni di manufatti a maggior valore aggiunto, e quindi con minor consumo di materia prima. Ciò deriva anche dalla scelta del comparto di aver puntato molto sullo sviluppo della filiera produttiva in loco. E questo apre alla possibilità di incrementare attività ed occupazione soprattutto nei settori innovativi: progettazione, logistica, informatizzazione, assistenza post produzione".

"C’è stato anche un incremento nell’occupazione – concorda l’assessore firenzuolino Francesco Guidarelli –. E soprattutto ha giovato il cambio di mentalità di gran parte delle aziende adesso in gran parte orientate sulla vendita del prodotto finito o semilavorato, incrementando così l’export. Come amministrazione comunale continueremo a sostenere la promozione del “marchio di origine e qualità della pietra serena di Firenzuola”: un disciplinare che garantisce il rispetto di tutti gli standard qualitativi del prodotto". L’imprenditrice Silvia Calamini lo sottolinea: "La ripresa produttiva del nostro comparto è dovuta alla duttilità del materiale e al fatto che la pietra serena non è più vista solo come materia dell’architettura contemporanea e per la riqualificazione dei centri storici ma, grazie alla collaborazione di prestigiosi studi di progettazione italiani ed esteri, anche come materiale assolutamente adatto a realizzazioni di interior design". E la crescita del settore sta aprendo nuove prospettive: "Gli imprenditori locali –nota Calamini- stanno facendo importanti investimenti sia per garantire una maggior sicurezza ai lavoratori ma soprattutto per migliorare la qualità della produzione e delle lavorazioni e per riuscire a raggiungere una quasi totale centralizzazione della filiera produttiva all’interno del nostro meraviglioso territorio".