SPIGHE VERDI A 59 COMUNI

È UN’ITALIA sempre più sostenibile quella che emerge dalla sesta edizione di Spighe Verdi che ha premiato 59 comuni rurali, da Nord a Sud Italia, con 18 new entry rispetto allo scorso anno. Equivale alle ‘Bandiere Blu’ ed è il riconoscimento per le località italiane agricole più virtuose, che hanno scelto di mettere in atto strategie di gestione del territorio attente all’ambiente e alla qualità della vita della comunità. Ad annunciarlo sono FEE Italia - Foundation for Environmental Education e Confagricoltura che hanno assegnato i premi in base ad uno schema di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione, tra cui il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura oltre che la corretta gestione dei rifiuti e la valorizzazione delle aree naturalistiche e del paesaggio.

A condurre la classifica dei riconoscimenti quest’anno è il Piemonte con 10 Spighe Verdi, seguito da Marche con 9, Toscana con 7, Calabria e Puglia a pari merito con 6. Se il Lazio ne vanta 5 e la Campania 4, l’Abruzzo e l’Umbria ne hanno 3 e il Veneto 2, mentre chiudono la lista con 1 riconoscimento ciascuno Emilia Romagna, Liguria, Lombardia e Sicilia. Complessivamente sono 14 le regioni premiate, con 13 località in più dell’anno scorso ma con 18 new entry considerando che 5 Comuni non sono stati confermati. A perdere la Spiga Verde, infatti, sono Ascea (Salerno), Roccagorga (Latina), Caorle (Venezia), Pisciotta (Salerno) e Roseto degli Abruzzi (Teramo). Un premio che vuole essere un marchio di qualità che incentiva i comuni ad essere più attenti al proprio patrimonio rurale; stimolo che sembra funzionare perché, come ha fatto sapere il presidente della Fee Italia, Claudio Mazza, "sono molti i territori che hanno chiesto di avviare il percorso". Un iter certificato ISO 9001-2015, che ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di valutazione il raggiungimento del risultato. "Oggi la sostenibilità economica, ambientale e sociale – ha commentato il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli – rappresentano i cardini del dibatto in materia di Next Generation EU e di riforma della Pac, ma sette anni fa il vostro programma ha avviato un percorso pioneristico in materia di buone prassi per lo sviluppo delle aree e delle popolazioni rurali".