Sicilia e Sardegna verso la zona gialla? "Mix esplosivo di fattori"

Il virologo Pregliasco sui possibili passaggi di fascia

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Dalla prossima settimana l'Italia potrebbe non essere più tutta zona bianca. Se il precedente monitoraggio aveva sancito un Ferragosto nella fascia di rischio più bassa per tutte le regioni del Paese, la situazione sembra destinata a cambiare. A incidere, in particolare, potrebbero essere i ricoveri negli ospedali, uno dei parametri che determina il passaggio di zona insieme all'incidenza dei casi.  Le date da tenere a mente sono venerdì 20 agosto (data del prossimo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità) e lunedì 23 agosto (giorno in cui entrerebbero in vigore i cambi di zona). A rischio passaggio di fascia sono le due isole, Sicilia e Sardegna

Secondo il virologo dell'università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco a portare le due regioni verso il giallo è "un mix esplosivo di elementi". "E' chiaro che noi facilitando il turismo - ha detto all'Adnkronos Salute - abbiamo complessivamente facilitato la diffusione del virus, e ci sta: bisogna vivere e convivere con questa presenza. Non a caso - ha aggiunto l'esperto - tutte le regioni a vocazione turistica sono messe più o meno male". Ma oltre a questo, un ruolo lo giocano "una serie di aspetti complessivi: la quota di vaccinati, i comportamenti e la quota di disponibilità di posti letto".  Secondo Pregliasco, "c'è poi un problema legato anche al numero di abitanti: con un incremento macroscopico di persone è naturale - ha aggiunto il virologo - che ci sia un problema di saturazione di posti letto. Insomma - ha concluso - è un mix: meno vaccinazioni, più persone, strutture più in difficoltà e questi sono i risultati".  

Bollettino Covid Italia e Lombardia, i dati di oggi 18 agosto: 7.162 contagi e 69 decessi

Oggi in Italia sono 7.162 i nuovi positivi al coronavirus. I morti, nelle ultime 24 ore, sono stati 69 (+0,05%) . Gli attualmente positivi conteggiati in Italia sono 128.782 (-0,25%) e di questi 3.559 ricoverati con sintomi (87 in più nelle 24 ore, +2,5%) e 442 in terapia intensiva (19 in più, +4,49%). Il tasso di positività è in salita al 3,1%, contro il 2,2% del giorno precedente. A livello delle singole regioni, la Sicilia continua a essere quella caratterizzata dal maggior incremento giornaliero di casi (997). Nel Lazio i nuovi casi sono 703, in Veneto 692, in Toscana 675, in Lombardia 671.  Nel dettaglio in Sicilia sono 997 i nuovi positivi al Covid, 25 deceduti, 24 dei quali, riferisce la Regione, sono recuperi dei giorni precedenti. L'Isola è ancora di gran lunga prima per nuovi casi e ricoverati. Sono 621 i ricoverati con sintomi, 80 in terapia intensiva, 8 del giorno; 15.038 i tamponi effettuati.

Per quanto concerne la Sardegna oggi si registrano 429 nuovi casi confermati di positività al Covid, sulla base di 3.542 persone testate. Sono cinque i morti. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva restano sono 18 mentre quelli ricoverati in area medica sono 165 (+7 rispetto a ieri). Secondo il vicepresidente dell'Ordine dei medici di Cagliari, Emilio Montaldo, che è anche componente del comitato centrale Fnomceo, la federazione nazionale degli Ordini dei medici, l'arrivo di turisti da tutto il mondo che fa più che raddoppiare gli abitanti dell'Isola, unito alla mancanza di controlli all'ingresso e alla carenza di personale sono gli elementi alla base delle difficoltà che sta attraversando la regione per la nuova fiammata pandemica, con dati che rischiano di trascinarla in zona gialla. 

La Sardegna, ha aggiunto Montaldo all'Adnkronos Salute, "si trova in queste condizioni perché sono tante le persone che vengono a trascorrere qui l'estate, ma in aeroporto, come nei porti, c'è un'evidente carenza di controlli, sia per quanto riguarda i Green pass sia per il rilevamento della temperatura. Cose che, invece, lo scorso anno si sono fatte. Certo va un po' meglio del 2020 grazie al vaccino, le terapie intensive non sono sature ma i ricoverati stanno comunque crescendo e gli operatori, come in tutta Italia, mancano. Abbiamo davvero pochi strumenti, se non con grande volontà e sacrificio dei nostri medici, di fronteggiare questa situazione".

"Il vaccino anti Covid - ha continuato Montaldo - è sacrosanto ed è il miglior presidio a nostra disposizione. E' dimostrato. Ma non è uno scafandro impermeabile contro tutti i mali. Quindi il distanziamento sociale, le attenzioni, lavarsi le mani, non portarle alla bocca, indossare la mascherina, sono atti di responsabilità che devono valere fino a quando non finisce la pandemia, altrimenti non ne usciamo".  Secondo il vicepresidente dell'Ordine dei medici di Cagliari "un maggior controllo in entrata avrebbe limitato un po l'impennata di contagi che va ad incidere su un sistema che già di per sé, non solo in Sardegna ma in tutta Italia, è debole. I medici sardi, per questa ragione, sono preoccupati anche perché, soprattutto i camici bianchi del territorio, hanno pochi riferimenti, le regole non sono sempre chiare e di facile applicazioni. I medici, con impegno personale, mettono spesso una pezza alle carenze. In questo senso credo si può parlare di eroismo", ha concluso.