Variante Omicron, al via in Italia la sperimentazione del vaccino specifico Covid-eVax

L'azienda Takis annuncia la valutazione della dose sugli animali che hanno già ricevuto altri vaccini contro il coronavirus

Laboratorio di ricerca

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Roma, 23 dicembre 2021 - La variante Omicron è sempre più un incubo. I contagi schizzano alle stelle e i governi di tutto il mondo stanno correndo ai ripari per cercare di arginare la diffusione del virus. Dal punto di vista della ricerca, una svolta decisiva potrebbe arrivare presto proprio dall'Italia. E' infatti iniziata la sperimentazione sui topi del vaccino specifico contro la variante Omicron, messo a punto dall'azienda biotech Takis. Dopo l'annuncio della disponibilità della piattaforma, fatto il 29 novembre scorso dalla stessa azienda, la Takis comincia così la fase di valutazione del vaccino Covid-eVax nei modelli preclinici.

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Il vaccino verrà valutato sia da solo sia come successiva dose o booster in animali che hanno già ricevuto altri vaccini contro il virus SarsCoV2 originale. "Grazie alla flessibilità della nostra tecnologia a Dna, abbiamo dimostrato che in pochi giorni è possibile modificare il vaccino secondo la sequenza genetica delle varianti e produrlo per la sperimentazione", rileva Luigi Aurisicchio, amministratore e direttore scientifico della Takis. Il ruolo dei vaccini e dei richiami, rileva l'azienda, è molto importante per contrastare la variante Omicron, considerando la sua maggiore capacità di diffusione e alla luce della scarsa efficacia degli anticorpi monoclonali, documentata in alcuni studi recenti.

Il vaccino "Covid-eVax può essere uno strumento per combattere il virus SarsCoV2 e le sue varianti", osserva Aurisicchio. "Sarà importante - prosegue l'amministratore e direttore scientifico della Takis - caratterizzare la specificità della risposta immunitaria che si otterrà con questa versione del nostro vaccino". Omicron ha infatti accumulato una serie di mutazioni che preoccupano gli scienziati di tutto il mondo e per l'azienda italiana "questa variante è un banco di prova. Il nostro obiettivo finale - conclude - è creare una filiera produttiva che parta dalla identificazione e studio della variante, ma anche di qualsiasi altro patogeno, per arrivare alla produzione del vaccino nel più breve tempo possibile e dotare l'Italia delle infrastrutture necessarie per farlo".