Vaccino obbligatorio, si può? Cosa dice la Costituzione: serve una legge

Il parere dei costituzionalisti e giuristi sulla possibilità di introdurre l'obbligatorietà vaccinale

Vaccino

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Roma - Vaccino obbligatorio per tutti. Così potrebbe essere in un futuro prossimo. Lo ha detto ieri il presidente del Consiglio, Mario Draghi suscitando diverse reazioni fra i politici e i medici e, più in generale, nella popolazione fra favorevoli e contrari. Ma pareri personali a parte, a decidere se un eventuale provvedimento di questo tipo sia lecito o meno, sarà soprattutto la legge. E in particolare occorre capire se l'obbligo vaccinale non violi i diritti di libertà sanciti dalla Costituzione.

Il Governo

Pro e contro si stanno confrontando anche se è difficile pensare che Draghi prima di lasciarsi andare a un'affermazione pubblica di questo tenore non abbia già sondato il terreno (chiedendo il parere di autorevoli costituzionalisti ed esperti di diritto). Il che farebbe pensare che il Governo ritiene assolutamente costituzionale una scelta di questo genere (almeno per alcune categorie).

Il parere dei giuristi

Secondo i giuristi, sarebbe possibile attuare una scelta di questo genere in tempi brevi con una legge ad hoc sulla base dei dettami costituzionali. Una strada, quella dell'obbligo, che mira a bloccare la diffusione del contagio ancora in atto ma che vede comunque posizioni differenziate anche tra gli esperti, una parte dei quali ritiene più opportuno un obbligo solo per categorie specifiche.

Che si vada nella direzione di una estensione dell'obbligo dell'immunizzazione anti-Covid lo ha confermato lo stesso Draghi, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, in una conferenza stampa tenutasi ieri per fare il punto in vista della ripresa anche del nuovo anno scolastico.

Attualmente, l'obbligo vaccinale è previsto per medici e personale sanitario, e sono già scattate le sospensioni dei camici bianchi - che restano comunque una netta minoranza - non vaccinati. Per gli insegnanti è invece previsto l'obbligo del green pass. La prospettiva di un obbligo vaccinale esteso appare però ora più vicina e si tratta, ha spiegato all'agenzia Ansa il giurista Amedeo Santosuosso, professore di diritto, scienza e nuove tecnologie all'Università di Pavia, di una strada "fattibile in tempi brevi attraverso una legge, che rispetterebbe tutti i crismi di costituzionalità".

Cosa dice la Costituzione

L'articolo 32 della Costituzione infatti, chiarisce, «prevede la possibilità di imporre un trattamento sanitario obbligatorio attraverso una legge determinando così un obbligo generale per i cittadini. Una legge di questo tipo sarebbe giustificata dai benefici documentati che il trattamento, in questo caso il vaccino, porterebbe alla comunità ed ai singoli". Gli studi scientifici, rileva, "dimostrano infatti gli effetti positivi dei vaccini ed un requisito alla base di una legge che prevede l'obbligo per un trattamento sanitario è proprio la vantaggiosità per la comunità e anche per i singoli individui. Ci sarebbero dunque tutti i requisiti per una legge di questo tipo».

L'articolo 32 dice esattamente: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge".

I tempi

Quanto ai tempi, afferma, «questi dipendono dal Parlamento: in questo caso si tratta di una questione politica più che giuridica». Ad ogni modo, precisa l'esperto, «è comunque possibile, anche in mancanza di una legge nazionale, procedere a obblighi vaccinali specifici per singole categorie lavorative». E proprio ad un obbligo 'per settorì puntano altri esperti, a partire da Amerigo Cicchetti, direttore di Altems, l'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Università Cattolica di Roma.

Cosa succede all'estero

L'obbligo, attualmente non presente in alcun Paese, afferma è una "strada segnata, per l'Italia come per le altre Nazioni, al fine di bloccare l'epidemia: a mio parere è una strada percorribile senza particolari problemi giuridici ma ritengo che l'obbligatorietà vada prevista non per tutti ma per categorie precise, a partire dalla scuola e Università, la PA a contatto col pubblico ed i trasporti". Per gli altri infatti, "i rischi si possono ridurre ricorrendo al green pass e allo smart-working".

L'obbligo è giusto ma sarebbe più facile se indiretto secondo, invece, l' immunologo e componente del Comitato tecnico scientifico Sergio Abrignani: "Il miglior modo per contenere una pandemia è vaccinare tutti o quasi e per farlo serve una sorta di  obbligo. Se è tecnicamente difficile fare un obbligo assoluto - spiega - ci si può arrivare con un obbligo indiretto, molto forte e sostanziale, ad esempio attraverso un green pass quasi totalizzante".

Propende al contrario per un obbligo "universale" per tutta la popolazione vaccinabile il virologo Fabrizio Pregliasco, prevedendo l'utilizzo dei servizi già presenti sul territorio, con la collaborazione dei medici di base. Dopo l'ultimo vaccino obbligatorio introdotto in Italia negli anni '90 contro l'epatite b, l'esempio più recente risale alla legge del 2017 dell'allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha introdotto un obbligo vaccinale per la frequenza scolastica limitatamente ai vaccini dei primi anni di vita, come quello contro tetano, difterite, morbillo. Un obbligo, concludono Abrignani e Pregliasco, che ha portato a «ottimi risultati» con un forte aumento delle vaccinazioni tra i bambini.

Obiettivo 80% di italiani vaccinati

Intanto in Italia si è raggiunto il 70 per cento della popolazione vaccinata. Mario Draghi posizione l'asticella sulla linea degli ottanta: entro settembre, cioè, conta di arrivare al'ottanta per cento di popolazione italiana vaccinata. Una risposta indiretta ai No Vax e alle violenze e minacce di cui sono stati protagonisti negli ultimi giorni: "Oggi siamo al 70 per cento della popolazione completamente vaccinato, quindi sono fiducioso sull'obiettivo dell'ottanta per fine settembre", dice il premier in conferenza stampa: "Vorrei di nuovo ribadire il mio invito a vaccinarsi, e' un atto verso se stessi, di solidarieta' verso gli altri, della propria famiglia e di tutte le persone con cui si viene in contatto". La risposta diretta ai violenti arriva poco dopo, assieme alla solidarieta' nei confronti di chi e' stato colpito da No Vax e No Pass. "Devo esprimere la mia solidarieta' piena a coloro che sono oggetto di violenza da parte dei cosiddetti No Vax", dice  Draghi condannando fermamente "una vilenza particolarmente odiosa e vigliacca quando fatta nei confronti di persone che sono in prima linea, come gli operatori dell'informazione".