Siccità: perché la causa è il cambiamento climatico

Le temperature in Italia crescono da decenni e gli eventi estremi sono triplicati negli ultimi anni, prosciugando i fiumi e dimezzando i raccolti

Quel che resta del fiume Po in secca

Quel che resta del fiume Po in secca

La siccità che sta colpendo l’Italia, dimezzando i raccolti e prosciugando i fiumi, è causata principalmente del cambiamento climatico. Gli eventi climatici estremi come questo ci sono sempre stati, ma mai con la frequenza e la gravità registrata negli ultimi anni. Secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, solo negli ultimi quattro anni in Italia sono avvenuti circa 700 eventi estremi (come siccità e alluvioni): più del doppio di quelli registrati in tutto il decennio precedente.

Il livello del Po, il fiume padre del nord Italia, ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 70 anni. È talmente basso che il Mar Adriatico è risalito in pianura per oltre 20 chilometri dalla costa. La carenza d’acqua sta mettendo a rischio metà di tutta la produzione agricola della Pianura Padana. “Abbiamo bisogno di acqua. Subito, 24 ore su 24”, chiedono disperati i coltivatori della Coldiretti, la principale organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale.

I rapporti della comunità scientifica internazionale sono chiari: «Il riscaldamento globale è responsabile di diversi fenomeni rischiosi per l’ambiente. Dallo scioglimento dei ghiacciai all’innalzamento del livello del mare, dall’incremento delle ondate di calore all’aumento di alluvioni». Sono queste le conclusioni di oltre 14mila ricerche analizzate dai 234 studiosi dell’ultimo Intergovernmental Panel on Climate Change.

In Italia, le temperature degli ultimi 60 anni hanno mostrato una crescita costante. Nel 2019, la temperatura ha raggiunto il picco di +1,56 gradi Celsius rispetto alla temperatura media del periodo 1961-1990. Un record. Quel calore in più sta causando temperature estreme stagionali, riducendo il manto nevoso e il ghiaccio marino, intensificando le forti piogge e modificando gli habitat di piante e animali, espandendone alcuni e riducendone altri.

L’aumento della temperatura italiana, tra l’altro, è maggiore rispetto a quello medio registrato a livello globale. In altre parole, se nel mondo la temperatura sta aumentando, in Italia questo processo è ancora più veloce. L’emergenza climatica è sempre più urgente, il tempo è sempre meno.

La quantità di riscaldamento futuro che la Terra subirà dipende da quanta anidride carbonica e altri gas serra emetteremo nei prossimi decenni. Oggi, le nostre attività – principalmente bruciare combustibili fossili e disboscare foreste – aggiungono circa 11 miliardi di tonnellate di carbonio all'atmosfera ogni anno.

Molto dipende dai provvedimenti dei governi nazionale. Ma ognuno, nel suo piccolo, può salvare l’ambiente seguendo alcune indicazioni:

1) Non sprecare acqua. 2) Mangiare carne massimo due volte a settimana. 3) Evitare gli sprechi e comprare prodotti a km zero. 4) Differenziare i rifiuti. 5) Ridurre i consumi elettrici. 6) Abbassare i termosifoni d'inverno e limitare i condizionatori d'estate. 7) Usare più il trasporto pubblico che l’automobile.