Quarantena Covid, nuove regole allo studio del Governo. Cosa può cambiare? Le ipotesi

I governatori delle regioni: "Modificare le norme o c'è il rischio di paralizzare il Paese". Mercoledì 29 dicembre convocato il Comitato tecnico scientifico

Milano, 28 dicembre 2021 - E' attesa per domani, 29 dicembre, la decisione del Comitato tecnico scientifico sull'eventuale accorciamento dei tempi di quarantena per coloro che si sono vaccinati con dose booster (o terza dose) che vengono a contatto con persone risultate positive. Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza Covid, aveva detto che "la riflessione sul numero di persone in quarantena l'abbiamo fatta col ministro Speranza. Gli scienziati stanno studiando con l'Istituto Superiore di Sanità", aveva spiegato a proposito dell'elevato numero di persone in quarantena. "Adesso le quarantene sono diverse per i vaccinati e i non vaccinati, si sta studiando cosa mettere in campo". Alla base di questa scelta c'è la volontà di non bloccare il Paese sfruttando, per i vaccinati, lo scudo dei vaccini fatti. Uno scenario - quello attuale - diverso a quello di quando sono state introdotte le regole della quarantena e i vaccini ancora non erano diffusi. 

Nel frattempo, oggi il Cdc Usa (Centers for Disease Control and Prevention) ha ridotto i tempi raccomandati per l'isolamento dei positivi al  Covid-19 da 10 a 5 giorni se non hanno sintomi e purché indossino la mascherina per almeno altri cinque giorni.  Il Cdc ha anche ridotto a 5 giorni la quarantena per chi è entrato in contatto con un positivo se vaccinato, eliminando invece del tutto l'isolamento per chi ha fatto anche il richiamo.  La decisione, ha affermato il Cdc in una nota, è determinata dal fatto che si è dimostrato "che la maggior parte dei contagi si verifica presto nel corso della malattia, generalmente in 1-2 giorni precedenti l'insorgenza dei sintomi e nei 2-3 giorni successivi".

Le regole
Le regole

Quarantena, l'ipotesi

Di fronte al forte aumento di contagi Covid, con una stima di 2,5 milioni di persone in quarantena, la quarta ondata del Covid, segnata dalla rapida diffusione della variante Omicron rischia di “paralizzare” l’Italia, con picchi che potrebbero toccare i 10 milioni di persone in isolamento. Per scongiurare questo rischio è partito un forte pressing dei governatori delle regioni per ridurre la durata della quarantena per chi ha ricevuto la terza dose del vaccino. Una proposta già arrivata sul tavolo del governo e che domani sarà valutata dal Comitato tecnico scientifico. La quarantena per i vaccinati con terza dose potrebbe essere ridotta tra i tre e i cinque giorni per i contatti stretti. Attualmente la quarantena per un vaccinato venuto in contatto con un positivo è di 7 giorni (e di 10 giorni per un non vaccinato). Al ministero della Salute, dove tradizionalmente prevale la cautela, si punta per ora a ridurre a 5 giorni (oggi sono 7) la quarantena dei contatti stretti dei positivi se vaccinati. Ma c’è chi spinge per ridurla ulteriormente o addirittura abolirla per chi ha fatto terza dose.

Covid, bollettino Italia e Lombardia del 27 dicembre

Quarantena, isolamento e contatti Covid

Ma, ad oggi, come funziona la quarantena? E qual è la differenza tra quarantena e isolamento?  La quarantena si attua ad una persona sana (contatto stretto) che è stata esposta ad un caso covid, con l’obiettivo di monitorare i sintomi e assicurare l’identificazione precoce dei casi. L’isolamento consiste nel separare quanto più possibile le persone affette da covid da quelle sane al fine di prevenire la diffusione dell’infezione, durante il periodo di trasmissibilità.

Un contatto di un caso covid è qualsiasi persona esposta a un caso probabile o confermato in un lasso di tempo che va da 48 ore prima dell'insorgenza dei sintomi fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell'isolamento del caso. Se il caso non presenta sintomi, si definisce contatto una persona che ha avuto contatti con il caso indice in un arco di tempo che va da 48 ore prima della raccolta del campione che ha portato alla conferma e fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell'isolamento del caso. Il 'contatto stretto' (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come: una persona che vive nella stessa casa di un caso covid; una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso covid; una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso covid; una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti; una persona che si è trovata in un ambiente chiuso con un caso in assenza di protezione (mascherine) idonei; un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta a un positivo oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso covid senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei; una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso covid; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era sedutoPer 'contatto a basso rischio', si intende una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso covid, ad una distanza inferiore ai 2 metri e per meno di 15 minuti; una persona che si è trovata in un ambiente chiuso o che ha viaggiato con un positivo per meno di 15 minuti; un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso, provvisto di DPI raccomandati; tutti i passeggeri e l’equipaggio di un volo in cui era presente un positivo, ad eccezione dei passeggeri seduti entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al caso covid, dei compagni di viaggio e del personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto che sono infatti classificati contatti ad alto rischio.

Covid, sono positivo o ho avuto un contatto (stretto o a basso rischio): tutte le informazioni

Parola a esperti e politici

Sono numerosi igli esperti e i politici che chiedono di accorciare i tempi di isolamento.

SILERI - Sulla questione della riduzione della quarantena per i vaccinati dopo un contatto con un positivo, "aspettiamo il Cts, ogni scelta deve avere un'evidenzia scientifica e i dati che possano mettere in sicurezza il Paese. La Omicron è molto più rapida non solo come numero di contagi ma anche nel suo ciclo all'interno dell'organismo, quindi è sensato ridurre la quarantena e l'isolamento. Oggi si fa molta confusione quando si dice riduciamo, attenzione dividiamolo per categorie: c'è chi è positivo e deve fare l'isolamento, poi si può essere asintomatici e sintomatici, invece un contatto stretto deve andare in quarantena. L'ideale sarebbe, sulla base dell'evidenza scientifica, ridurre entrambe ma in maniera che possa essere sicuro per la popolazione",  ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ospite di 'Mattino Cinque news' su Canale 5. "Negli Usa i Cdc hanno deciso che si può ridurre l'isolamento a 5 giorni ma solo per i positivi asintomatici. Mentre le quarantene si può procedere per primi con chi ha completato il ciclo vaccinale con le tre dosi", ha aggiunto Sileri che sulla questione dell'obbligo vaccinale è prudente: "Con percentuali che abbiamo oggi alzerebbe di poco il numero dei vaccinati, meglio un green pass rafforzato. La Germania - ha concluso - ha dovuto bloccare la quarta ondata di Delta con misure forti che invece noi abbiamo diluito nel tempo".

RICCIARDI - Frena, invece, il consigliere scientifico del ministero, Walter Ricciardi. "Un’eventuale decisione sulle modalità di quarantena - ha detto - si prende in base ad una modellistica precisa, ossia calcolando che impatto avrebbe sulla circolazione del virus e sul Servizio sanitario nazionale. Bisogna comportarsi di conseguenza e non sulla base delle sensazioni".

BASSETTI - "Per i contatti di positivi la quarantena va tolta del tutto: nei prossimi giorni arriveremo a 100 mila contagi al giorno, se per ogni positivo stimiamo possibili dai 4-5 ai 10 contatti, rischiamo di avere fino a 10 milioni di persone a casa. Non ce lo possiamo permettere dal punto di vista sociale, economico ed anche sanitario". A ribadirlo ai microfoni di "Radio anch'io" su Radio Rai 1 è stato Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova. "Le regole vanno riviste e anche molto rapidamente - ha continuato Bassetti - altrimenti il Paese rischia di fermarsi. Oggi le scuole sono chiuse e le attivita' sono parzialmente ridotte per le feste natalizie ma che cosa accadra' il 15 gennaio se no cambia niente?". Intervenendo sulla quarantena "qualche rischio c'e' - ha ammesso l'infettivologo - ma parlerei di un rischio calcolato".

TOTI - "Basta quarantena per i contatti dei positivi, bisogna cambiare le regole al più presto prima che si blocchi un intero Paese. La penso esattamente come il direttore della clinica di Malattie Infettive del San Martino di Genova Matteo Bassetti", ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. "Non si può continuare ad affrontare il virus con la stessa metodologia dello scorso anno. Il rischio è trovarci tra poco con milioni di persone isolate: chi farà il pane, chi guiderà gli autobus, chi svolgerà le lezioni a scuola, chi garantirà la sicurezza, chi batterà lo scontrino al supermercato, chi lavorerà in ospedale?", ha aggiunto.

ZAIA - Anche per il presidente del Veneto, Luca Zaia, in riferimento alla quarantena prevista per chi ha fatto la terza dose "uguale a quella degli altri", "è ragionevole cominciare a fare una riflessione sulla quarantena per il vaccinato: va rivista". 

FEDRIGA - "Condivido la riflessione che vada rivista la quarantena per i vaccinati. Massima sicurezza senza bloccare il Paese", ha scritto su Twitter il presidente del Friuli Venezia-Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. "Condivido la revisione delle regole della quarantena che andrebbe ridotta o tolta soprattutto per quelli che hanno la terza dose. Dobbiamo garantire la sicurezza sanitaria ma al contempo non dobbiamo bloccare il Paese", ha poi aggiunto a 'Pomeriggio Cinque news'.

FONTANA -  Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in merito alla riduzione della quarantena per chi ha già ricevuto la terza dose, ritiene che "una riflessione sia necessaria". "È più difficile che coloro che hanno fatto la terza dose - ha proseguito Fontana - si contagino» e quindi secondo il Governatore della Lombardia "probabilmente si può rivedere la regola per questa categoria". "Abbiamo la necessità di avere una sollecita e precisa indicazione sul tema - ha aggiunto Fontana - da parte dagli scienziati del CTS". "La risposta al Covid - ha concluso - si deve adeguare al mutare della aggressione del virus, così come in questi due anni è sempre avvenuto".

MUSUMECI - "Siamo d'accordo con l'orientamento generale dei colleghi presidenti delle regioni affinché il governo possa rivedere le regole che disciplinano la quarantena. È un fatto di giustizia nei confronti di chi ha fatto il vaccino e anche la terza dose e ha il diritto di potersi muovere con maggiore facilità", ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci intervenendo stamattina a Omnibus su La 7. "Sono regole che se non venissero cambiate rischierebbero di bloccare la parte forse quella più attiva del Paese", ha aggiunto. 

10 gennaio, terza dose a 4 mesi

Intanto scatterà dal 10 gennaio l'avvio delle somministrazioni dei richiami (booster) con un intervallo ridotto a 4 mesi dalla seconda dose. La data, che fino ad ora era soltanto una ipotesi, è stata confermata da Figliuolo, in visita all'hub vaccinale nella caserma degli Alpini Vian di Cuneo. "Darà un ulteriore impulso alla campagna; stiamo correndo per cercare di arginare la variante Omicron - ha detto -. Mi preoccupano ancora gli indecisi, un po' di milioni di persone che potrebbero dare una mano ad arginare il virus e soprattutto queste varianti". "Mi preoccupano ancora - ha insistito il generale Figliuolo - quei 5 milioni e 750 mila italiani che non hanno ancora avuto alcuna dose. Siamo quasi al 90% tra prime dosi e guarigioni da almeno sei mesi, però in quella fascia, specie tra i 30 e i 59 anni, ci sono ancora un po' di milioni di persone che potrebbero essere raggiunte dalle inoculazioni e potrebbero anche loro dare una mano ad arginare il virus e soprattutto queste varianti". "La Omicron è molto più contagiosa rispetto alla Delta, qualcuno dice fino a cinque volte, fortunatamente per ora non si stanno avendo evidenze cliniche di gravità, però è chiaro che chi ha fatto la vaccinazione completa e soprattutto chi ha fatto il booster è molto coperto rispetto alla Omicron. Non vediamo per ora in persone che hanno fatto il booster ospedalizzazioni o effetti nefasti".  "Credo che anticipare la terza dose a quattro mesi dal 10 gennaio sia per ora una scelta equilibrata, ma non mi sento di escludere alcunché. Abbiamo visto come si muove questo virus con le sue varianti e che ciò che uno dice oggi, domani l'evidenza sul campo la può cambiare", ha spiegato Figliuolo. "Se dovremo correre di più lo faremo, ma ci vuole anche cautela, per cui credo che la scelta di anticipare la terza dose a quattro mesi - ha ribadito - sia equilibrata".

1 febbraio, il Super Green pass vale 6 mesi

Fino al 31 marzo 2022, l'obbligo di super green pass si applicherà alla ristorazione al chiuso anche al banco. Al momento, la certificazione rafforzata è necessaria per sedersi e consumare al chiuso in bar e ristoranti anche in zona bianca. Dal 30 dicembre 2021 potranno accedere alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice soltanto i visitatori muniti di green pass rafforzato e tampone negativo, oppure vaccinazione con terza dose. Dal 1° febbraio 2022 il super green pass avrà validità di sei mesi a partire dall'ultima inoculazione del vaccino.

L'informazione di qualità del Giorno non si ferma mai, continua a leggere comodamente a casa il nostro quotidiano digitale