Sono risultato positivo al Covid, cosa devo fare? Cosa significa "contatto stretto"? Quando finisce la quarantena? Vediamo come funziona adesso il sistema che mette a casa contagiati e potenzialmente contagiati, alla luce anche delle richieste che arrivano da più parti per una modifica delle regole per non bloccare l'Italia.
- Sono positivo al Covid: cosa devo fare?
- Sono contatto stretto, cosa significa?
- Cosa deve fare un contatto stretto?
- Così un contatto a basso rischio?
- Cosa fare in caso di contatto a basso rischio?
Sono positivo al Covid, cosa devo fare?
- Le persone asintomatiche risultate positive (vale anche il tampone rapido della farmacia) devono ovviamente allertare il proprio medico e possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni a partire dalla data di prelievo del tampone risultato positivo, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare (non antigenico) con esito negativo. Purtroppo in questo momento in Lombardia è saltato il sistema che permette di fare per tempo il molecolare per uscire dall'isolamento, alcuni medici si sono attrezzati per fornire ai pazienti una sorta di "lascia passare" presso i centri preposti.
- Le persone sintomatiche risultate positive devono allertare il proprio medico e possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (non considerando le alterazioni dell’olfatto e del gusto).
- Se al tampone dei dieci giorni si risulta ancora positivi, si ripete il test dopo 7 giorni (17° giorno) e se la positività continua ma non ci sono sintomi da almeno 7 giorni (non considerando le alterazioni dell’olfatto e del gusto), si potrà interrompere l’isolamento al termine del 21esimo giorno.
Sono contatto stretto, cosa significa?
Il "contatto stretto" (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è:
- una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19 - una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano) - una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati) - una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti - una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei - un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei - una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.
Cosa deve fare un contatto stretto?
In caso di contatto stretto con un positivo Covid bisogna allertare il proprio medico che avviserà o fornirà tutte le indicazioni per contattare il Dipartimento di prevenzione della ASL o ATS competente per territorio che disporrà la quarantena e la sorveglianza.
- I contatti stretti VACCINATI possono rientrare in comunità dopo un periodo di quarantena di almeno 7 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo. Qualora non fosse possibile eseguire un test molecolare o antigenico tra il settimo e il quattordicesimo giorno, si può valutare di concludere il periodo di quarantena dopo almeno 14 giorni dall’ultima esposizione al caso, anche in assenza di esame diagnostico molecolare o antigenico.
-I contatti stretti NON VACCINATI possono rientrare in comunità dopo un periodo di quarantena di almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo. Anche in questo caso vale la regola del 14esimo giorno.
Cos'è un contatto a basso rischio?
- Una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, ad una distanza inferiore ai 2 metri e per meno di 15 minuti - Una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) o che ha viaggiato con un caso COVID-19 per meno di 15 minuti - Un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19, provvisto di DPI raccomandati - Tutti i passeggeri e l’equipaggio di un volo in cui era presente un caso COVID-19, ad eccezione dei passeggeri seduti entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al caso COVID-19, dei compagni di viaggio e del personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto che sono infatti classificati contatti ad alto rischio.
Cosa fare in caso di contatto a basso rischio?
In caso di contatto a basso rischio non è prevista la quarantena, né per i vaccinati né per i non vaccinati.