Palestre e piscine, quando riaprono? I tempi (forse) si allungano

Respinto un emendamento a prima firma Giorgia Meloni. Esasperati gli operatori del settore: "Trovate fondi anche per noi"

Allenamenti in palestra

Allenamenti in palestra

Palestre e piscine sono ancora chiuse. Quando potranno riaprire? "Il 7 aprile, giornata mondiale della salute, potrebbe essere la data perfetta", ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, durante una diretta Facebook. E ha aggiunto: "Gli operatori sono pronti, hanno tutte le cautele del caso. Sarebbe un bel segnale di ritorno alla vita, me ne farò promotore". 

Sì, anche perché queste  strutture sportive sono chiuse da quattro mesi. Un periodo lunghissimo per chi deve pagare affitti, stipendi, bollette. Dopo la prima ondata le strutture sportive avevano lavorato duro per adeguarsi a tutti i rigidi protocolli applicati, ma alla fine sono state costrette ad arrendersi e a chiudere i battenti. Eppure, in nessuna palestra, piscina, centro sportivo è mai ufficialmente risultato essere focolaio di contagi in un anno di pandemia. Il Comitato tecnico scientifico ha però sempre raccomandato la massima cautela per la ripresa delle attività. Gli occhi sono tutti puntati sulle modifiche del Dpcm, che potrebbero arrivare entro il fine settimana del 13 e 14 marzo e che potrebbero riguardare anche questo settore. Al momento si parla solo di una stretta ancora maggiore delle misure in vigore, a causa dell'aumento dei contagi e dei ricoveri.

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"No" della Camera all'emendamento Meloni

Intanto, ieri, 9 marzo, la Camera dei deputati ha detto ha respinto l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia al decreto Covid-elezioni per la riapertura di piscine, palestre e scuole di danza. Sono stati 217 i voti contrari, 66 i favorevoli e 160 gli astenuti. L’emendamento era stato presentato a prima firma Giorgia Meloni, presidente di Fdi. A votare a favore non solo i deputati di Fratelli d’Italia, ma anche alcuni di Forza Italia, Cambiamo e Azione. A spiegare l’emendamento in Aula era stata proprio Giorgia Meloni: “Chiediamo al governo di prendere in considerazione la riapertura delle palestre, delle piscine e delle scuole di danza, nelle zone bianche e gialle, secondo il rispetto dei protocolli in vigore”. La leader di Fdi ha parlato di un “settore allo stremo, un settore messo in ginocchio dal virus”. E ha proseguito: "Noi abbiamo sempre detto che tutto avrebbe dovuto funzionare così: non una chiusura per settori ma una chiusura determinata dai protocolli in vigore sui quali deve essere la politica a decidere. L'impressione fin qui avuta è che in questi mesi sia stata fatta la scelta più facile, invece che quella più giusta. Chiudere per settori era più facile che scrivere norme e garantire il rispetto di protocolli sui quali doveva essere il governo a prendersi le proprie responsabilità”. Meloni ha sottolineato che “non tutte le palestre sono uguali, come non sono uguali tutti i ristoranti e tutti negozi. Tra tutte queste misure irragionevoli, quella che riguarda le palestre, le piscine e le scuole di danza, è di certo tra le più irragionevoli. Come sanno bene le persone che fanno sport, la gran parte delle attività sportive si può svolgere nel pieno rispetto delle norme di prevenzione e sicurezza sanitaria”.

La protesta: "Trovare fondi anche per noi"

Fino a 10 miliardi di euro di perdite stimate e tanti lavoratori a casa visto l'affanno di 180.000 imprese, che contano oltre 700.000 addetti dipendenti e 280.000 professionisti. Se solo per cinque mesi gli impianti sportivi hanno potuto riaprire, adeguandosi alle richieste del Comitato tecnico scientifico ma perdendo altre quote importanti di fatturato, in realta' e' da un anno che tutto il settore nazionale delle palestre e delle piscine 'balla'. L'attesa del nuovo dl Ristori del Governo, ribattezzato dal premier Mario Draghi 'decreto Sostegni', diventa adesso un'occasione da non perdere per il comparto, in Italia uno dei piu' fiaccati dall'emergenza Covid. "Abbiamo mandato l'ultima nota tecnica al Governo pochi giorni fa, i fondi ce li dobbiamo andare a cercare tutti. I 50 milioni che hanno gia' stanziato per la riforma dello sport come abbattimento della contribuzione nel 2021, con la riforma n realta' gia' spostata al 2022, speriamo li spostino ancora. La priorita' e' ora quella del decreto. I fondi per il Cashback, per il bonus monopattini e per il bonus rubinetti li hanno trovati: siamo noi che dobbiamo essere sempre piu' presenti, quindi", ha detto Andrea Pambianchi, portavoce del Ciwas (Confederazione italiana wellness e attivita' sportive) oltre che proprietario di palestre. L'occasione e' l'incontro online "I ristori e altri 'salvagenti' per i gestori di piscine e impianti sportivi", promosso da ForumPiscine in collaborazione con Fin (Federazione italiana nuoto) nell'ambito del ciclo dedicato ai gestori delle piscine pubbliche, sempre piu' in difficolta'.