Omicron 5, dai sintomi all'incubazione al vaccino bivalente: cos'è, come funziona

Gli attuali vaccini proteggono dalle forme gravi ma non dall'infezione. In autunno ce ne saranno di specifici

Il Covid rialza la testa. Almeno per quanto riguarda i contagi. Colpa della variante Omicron 5, dicono gli esperti, che molti hanno definito come "il virus più infettivo della storia". Ma a fronte dell'impennata dei casi (numeri che per altro molti considerano sottostimati) contenute sono le ripercussioni sui ricoveri (il lieve salita) e sulle terapie intensive che rimangono stabili (questo non solo in Italia ma in mezza Europa). Questo, sempre secondo gli esperti, per una serie di fattori: la minor "cattiveria" di Omicron 5 che attaccherebbe le vie respiratoria alte "risparmiando" i polmoni e la copertura vaccinale che, seppur non specifica per questa variante, avrebbe effetto nel preservare dalla forme gravi.

I sintomi

I sintomi di Omicron 5 sono sostanzialmente gli stessi del Covid anche se gli esperti sottolineano che ci sono differenze fra chi è vaccinato e chi no (anche se non con una dose recente). Per i vaccinati i sintomi vanno da mal di gola, raffreddore, mal di testa, dolori muscolari e possono comparire anche diarrea e problemi intestinali. Può comparire anche la febbre (generalmente non alta). Insomma sintomi influenzali.

Più rischi per chi non è vaccinato

Per chi non è vaccinato, oltre a sintomi più severi, è più elevato il rischio di sviluppare polmoniti. La copertura vaccinale vale anche per chi non ha fatto richiami recenti. Infatti anche se la concentrazione di anticorpi nel sangue cala dopo qualche mese, in media 3-4, ma le cellule T rimangono attive, e questo protegge dalla malattia severa.

IL BOLLETTINO COVID DI IERI

La durata della positività

Dipende naturalmente da vari fattori. Generalmente non differisce dai precedenti ceppi di Covid e dura da una a due settimane. Per chi è vaccinato è generalmente inferiore.

L'incubazione

Gli esperti hanno individuato tempi di incubazione più rapidi per Omicron rispetto al ceppo originario di Wuhan. Il periodo di incubazione sarebbe intorno ai 3 giorni mentre per il ceppo originario si andava da una a due settimane (tanto che la quarantena per i contatti era fissata proprio a 14 giorni) 

I vaccini bivalenti: cosa sono e quando arrivano

"Le varianti Omicron Ba.4 e Ba.5 eludono quella che è la risposta anticorpale neutralizzante ma fortunatamente i vaccini continuano ad essere altamente efficaci nella protezione della malattia grave. Anche coloro che hanno avuto Ba.1 possono reinfettarsi con Ba.5. Ci sono ormai in fase di avanzata valutazione i cosidetti vaccini bivalenti in cui c'è una parte, la metà, rappresentata da Rna derivante dal ceppo originale di Wuhan e l'altra metà invece da Ba.1. Voglio essere chiaro, servono dei tempi per sviluppare i vaccini, ma i dati che abbiamo a disposizione indicano che questi vaccini bivalenti sono in grado di incrementare il titolo degli anticorpi neutralizzanti contro Ba.4 e Ba.5". Così ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), ospite di 'Buongiorno' su SkyTg24.