Omicron, si muore di meno. Letalità più bassa rispetto alla variante Delta: tutti i dati

Lo studio realizzato dai ricercatori dell'University of California di Berkeley. Cala anche il rischio di ricovero e terapia intensiva

Milano, 12 gennaio 2022 - La variante Omicron comporta un minor rischio di ricovero, di necessità di ricorso alla terapia intensiva e di morte rispetto alla variante Delta. Un'ulteriore conferma arriva da uno studio coordinato da ricercatori dell'University of California di Berkeley e pubblicato in pre-print su medRxiv.

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I sintomi della variante Omicron
I sintomi della variante Omicron

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La ricerca si distingue da molti studi effettuati fino a oggi sull'aggressività della variante Omicron che avevano confrontato l'andamento dell'infezione con la nuova variante rispetto a quanto avvenuto nelle ondate precedenti. In questo caso, lo studio ha messo a confronto due gruppi di pazienti americani ammalatisi a dicembre con Omicron e Delta, dopo aver discriminato le varianti tramite una tecnica definita dropout del gene S.

Morti, ricoveri e terapie intensive

Complessivamente sono state analizzati i dati di 52.297 persone infettate con la variante Omicron e 16.982 con Delta. Sono stati ricoverati 235 pazienti con variante Omicron (0,5%) e 222 (1,3%) con variante Delta. Hanno avuto bisogno della terapia intensiva 7 pazienti che avevano contratto Omicron contro i 23 infettati da Delta; nessuno con Omicron ha avuto bisogno della ventilazione meccanica contro 11 ammalatisi con Delta. E' stato registrato un morto nei pazienti Omicron e 14 in quelli Delta. Infine, la durata del ricovero è risultata 3,4 giorni più breve con Omicron.

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Vaccinati e no vax

Sulla base di questi dati i ricercatori hanno concluso che "le infezioni con variante Omicron sono state associate a riduzioni del 52%, 53%, 74% e 91% del rischio di qualsiasi successivo ricovero, ricovero con malattia sintomatica, ricovero in terapia intensiva e morte, rispetto alle infezioni della variante Delta". Cosa non meno importante, "le riduzioni della gravità della malattia associate alle infezioni da variante Omicron erano evidenti sia tra i pazienti vaccinati sia in quelli non vaccinati e tra quelli con o senza una precedente infezione da Covid documentata".