Novavax, vaccino anti Covid: cos'è, come funziona ed effetti collaterali

E' in arrivo in Italia una nuova arma contro il Coronavirus da affiancare ai vaccini mRNA Pfizer e Moderna: ecco tutte le caratteristiche

Novavax in Italia a febbraio

Novavax in Italia a febbraio

Milano, 24 gennaio 2022 - E' in arrivo nella prima metà di febbraio in Italia (Lombardia compresa), Novavax, l'ultimo vaccino contro il Covid autorizzato dalle autorità sanitarie. Secondo le indicazioni della commissione tecnico scientifica dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), verrà utilizzato nella somministrazione come ciclo primario di vaccinazione e non come booster, ovvero non per il richiamo successivo. Arriverà così una nuova arma contro il virus, da affiancare ai vaccini a mRNA Pfizer e Moderna, dai quali si differenzia per il meccanismo d’azione, ma non per l’efficacia, che dagli studi disponibili sembra molto alta. Ma vediamo tutto più nel dettaglio dalla sua realizzazione agli effetti collaterali.

Novavax, il nuovo vaccino

Nuvaxovid è il nome commerciale del nuovo vaccino anti Covid prodotto dall’azienda americana Novavax. Commercializzato con il nome di Nuvaxovid e Covovax (in India), l’ultimo immunizzante in ordine di tempo ad arrivare sul mercato è un vaccino proteico, ossia contiene frammenti prodotti in laboratorio della proteina Spike, che si trova sulla superficie del virus Sars-CoV-2, e un adiuvante, la saponina. Diversamente dai vaccini Pfizer, Moderna, Astrazeneca, Johnson&Johnson, Sputnik, che usano tecnologie a mRNA o vettore virale, quello prodotto dalla Novavax non è un vaccino genico ed è stato creato attraverso la tecnica delle proteine ricombinanti. La temperatura di conservazione è quella di un normale frigorifero, ovvero 2-8 °C e fino a 12 ore a 25°; questo è un aspetto interessante in termini di distribuzione, perché semplifica di molto la necessaria logistica.

Come funziona, proteine ricombinanti

Novavax è un vaccino a base di proteine ricombinanti anti-Covid, che contiene minuscole particelle ottenute da una versione prodotta in laboratorio della proteina Spike del Coronavirus Sars-CoV-2. Attraverso tecniche di ingegneria genetica, questa viene purificata, quindi le Spike vengono assemblate in nanoparticelle la struttura del virus senza però la capacità di replicare o causare la malattia. Il siero contiene anche un adiuvante (la saponina), una sostanza che contribuisce a rafforzare le risposte immunitarie indotte dal prodotto. Una volta somministrato questo vaccino, il sistema immunitario identificherà le particelle proteiche come estranee e produrrà difese naturali tramite anticorpi IgG ed IgM selettivi e tramite la produzione dei linfociti T e B. Nel caso la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con il Covid, il sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike originale, presente sulla superficie del virus, e sarà pronto a combatterla. La tecnica delle proteine ricombinanti è in uso dagli anni '80 e ha permesso di produrre vaccini come quello contro l’epatite B, la meningite e il papilloma virus.

Novavax e i No vax

Novavax è un vaccino che potrebbe non dispiacere ai No Vax - o più che altro a chi non si è ancora vaccinato per paura, più che per ideologia - proprio perché è basato su una tecnologia più vecchia e dunque iper testata che sfrutta, appunto, la tecnica delle proteine ricombinanti, in uso da tempo contro malattie come la pertosse, epatite B e meningocco.

Come viene somminstrato

Il ciclo di vaccinazione con Novavax prevede due dosi somministrate per via intramuscolare generalmente sul deltoide, a 21 giorni di distanza. 

Effetti collaterali

Come qualsiasi altro medicinale anche questo vaccino può avere effetti collaterali, anche se ovviamente non è detto che succeda, alcuni soggetti non lamentano alcun tipo di disturbo. La maggior parte degli effetti indesiderati emersi in fase di sperimentazione dura comuqnue pochi giorni.  Oltre a reazioni locali nel sito d’iniezione, arrossamento, gonfiore e dolore, tra i disturbi più comuni sono stati segnalati: affaticamento generalizzato, dolori muscolari, mal di test, malessere, dolori alle articolazioni, nausea o/e vomito, febbre. Sono però stati ruiscontrati alcuni casi di reazioni allergiche anche gravi, quindi nel caso di soggetti con allergie specifiche servirà una valutazione del rapporto rischio beneficio con il proprio medico.

Efficacia

Stando ai trial clinici, si parla di un’efficacia che tocca il 90% a 7 giorni dalla seconda dose, ma purtroppo i dati sono ancora limitati, per non dire assenti, in particlare per quanto riguarda le variantei Delta e Omicron. Non si sa ancora nemmeno se il vaccino protegga solo dall’infezione o anche dal rischio di contagio verso terzi. Servono ancora mesi per dare risposte più precise. 

Quando arriva in Italia

Dopo il via libera dell‘Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) arrivato a dicembre, Nuvaxovid arriverà Italia nella prima metà di febbraio. "Appena avremo le dosi partiremo", ha precisato all'Adnkronos Salute l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato. Le dosi dovevano arrivare già a gennaio ma ci sono stati dei ritardi. Stesse tempistiche per la Lombardia, dove questo quinto vaccino sarà somministrato a seconda delle disponibilità del momento, senza offrire ai cittadini la possibilità di sceglierlo. Lo ha dett durante una visita al nuovo centro vaccinale di Gallarate.  "Presto arriverà anche questo nuovo vaccino - ha sottolineato il coordinatore della campagna vaccinale di Regione Lombardia, Guido Bertolaso -. Noi lo utilizzeremo come abbiamo utilizzato e stiamo utilizzando i vaccini attuali. Non verrà data la possibilità di scegliere a chi verrà a vaccinarsi nel mese di febbraio. Quando sarà disponibile probabilmente anche questo ulteriore vaccino verrà dato in modo random. Chi si prenota potrà essere vaccinato con Pfizer, Moderna oppure con il nuovo vaccino che verrà messo a disposizione".