ArchiveTerracina, no vax di 28 anni muore di Covid. Si era strappato il casco in ospedale

Terracina, no vax di 28 anni muore di Covid. Si era strappato il casco in ospedale

I medici poi erano riusciti a sottoporlo alle cure ma ormai era troppo tardi. Gravissimo anche il padre di 55 anni anni pure lui non vaccinato

Terracina (Latina) , 22 gennaio 2022 - Ancora un no vax morto di Covid.  Il giovane, 28 anni  fino all'ultimo avrebbe negato di avere il covid e si sarebbe presentato in ospedale solo quando era in gravissime condizioni . I medici gli hanno messo il casco dell'ossigeno ma, se lo è strappato dicendo di non averne bisogno. I sanitari gli hanno pazientemente spiegato quello che rischiava e alla fine lo hanno convinto a rimetterlo. Ma non è bastato. Così è morto di covid il 28enne di Terracina, non vaccinato. Un altro giovane morto all'indomani di una sua coetanea, anche lei no vax, deceduta a Roma sempre per covid dopo aver messo al mondo il suo bambino prematuro.. A darne notizia  l'Unità di Crisi Covid della Regione Lazio che ha anche aggiunto: «La Asl di Latina - si legge in una nota  ha appena reso noto che anche il padre del giovane di Terracina deceduto, è attualmente ricoverato in gravi condizioni ed è intubato. L'uomo di 55 anni, come il figlio, non è vaccinato». 

Terapia intensiva
Terapia intensiva

Il 28enne era giunto al Pronto soccorso di Terracina il 16 gennaio scorso e gli era stata diagnosticata infezione SarsCov2 e insufficienza respiratoria grave. Il giorno successivo era stato trasferito all'ospedale Goretti di Latina nel reparto di Terapia Intensiva Covid, ma le sue condizioni si erano ulteriormente aggravate, fino ad arrivare al decesso avvenuto ieri.

«Quando il giovane, convinto no vax, è arrivato all'ospedale di Terracina aveva già bisogno del casco, era in condizioni critiche - spiega la dg della Asl di Latina, Silvia Cavalli - Se lo era strappato via ma i medici ci hanno parlato e lo hanno convinto a rimetterlo. Purtroppo quando i no vax arrivano in ospedale non sono ai primi sintomi, arrivano già in gravi condizioni perché c'è la negazione della malattia. È fondamentale vaccinarsi e recarsi in ospedale ai primi sintomi senza aspettare troppo a lungo»,

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