Covid, Iss: "Rischio terapia intensiva 39 volte maggiore per non vaccinati"

Secondo il report salgono al 24% i contagi in età scolare, ma diminuiscono i ricoveri nella fascia di età tra 0 e 19 anni

Terapie intensive Covid

Terapie intensive Covid

L'efficacia del vaccino nel prevenire la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 è pari al 66% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, al 53% tra i 91 e 120 giorni, e al 34,7% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, mentre torna al 66,7% nei soggetti vaccinati con dose booster. Lo rileva l'Istituto superiore di Sanità nel report esteso sull'andamento dell'epidemia in Italia. Per quanto riguarda invece la protezione del vaccino nel prevenire casi di malattia severa, l'efficacia è pari al 95% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 93% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 89% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. Risale infine nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, raggiungendo il 97,5% di efficacia. 

Non vaccinati: rischio terapie intensive fino a 39 volte superiore 

I non vaccinati contro Covid 19 hanno un rischio, se si infettano, 21 volte maggiore di finire in terapia intensiva rispetto a chi ha fatto due dosi vaccinali. Una possibilità che diventa 39 volte più alta rispetto a chi ha fatto anche il booster: 31,3 casi su centomila contro 0,8 casi. Per quanto riguarda l'ospedalizzazione per le persone sopra i 12 anni, il tasso, per i non vaccinati (248,5 ricoveri per 100.000 abitanti) risulta circa dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (25,3 ricoveri per 100.000 abitanti) e circa dodici volte più alto rispetto ai vaccinati con booster (20,8 ricoveri per 100.000 abitanti).

Più contagi in età scolare, ma calano i ricoveri

Dall'inizio dell'epidemia al 12 gennaio, nella fascia in età scolare sotto i 19 anni, sono stati segnalati 1.698.273 nuovi casi Covid, di cui 11.573 ospedalizzazioni, 291 ricoveri in terapia intensiva e 38 deceduti. In crescita nell'ultima settimana, la percentuale dei casi segnalati nella popolazione di età scolare (24% contro il 20% rilevato nella settimana precedente), verosimilmente per la riapertura delle scuole e la maggiore attività di screening effettuata all'interno delle strutture scolastiche. Nell'ultima settimana il 13% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 38% nella fascia d'età 5-11 anni, il 48% nella fascia 12-19 anni. Rallenta la crescita del tasso di incidenza nelle fasce 12-15 e 16-19 anni, mentre risultano in aumento i casi diagnosticati per 100.000 abitanti nella fascia 5-11 anni e nei bambini sotto i 5 anni. Nell'ultima settimana sembra rilevabile anche una diminuzione del tasso di ospedalizzazione in tutte le fasce di età 0-19 anni.