Covid e influenza, sintomi: quali differenze? Il ruolo del tampone e il vaccino

Nuovo aumento di contagi e picco dei malanni stagionali in anticipo. Ecco la situazione cosa fare

Milano, 27 novembre 2022 - Tosse, mal di gola, febbre e raffreddore: influenza o Covid? Serve il tampone, non c'è altra scelta. Solo la perdita d’olfatto e la perdita del gusto sono sintomi prettamente associati al Coronavirus, praticamente impossibili da confondere con l’influenza. Tuttavia, da quando la variante Omicron è diventata quella prevalente, quest’ultimi due sintomi specifici sono diventati anche meno frequenti. In questo autunno quindi, non stiamo solo registrando una maggiore circolazione dell’influenza stagionale, ma è anche più difficile distinguerla dal Covid-19. Importante prevenire tutto con i vaccini. 

Influenza, il picco è in anticipo

La stagione influenzale 2022-2023, arrivata in anticipo in Italia, conferma il suo costante crescendo: nella 46esima settimana dell'anno (dal 14 al 20 novembre) si registra un "sensibile aumento" del "numero di casi di sindromi simil-influenzali, con una incidenza pari a 9,5 casi per mille assistiti rispetto ai 6,9 della settimana precedente". Ma, a fronte di una aumentata incidenza in tutte le fasce di età, "risultano maggiormente colpiti i bambini al di sotto dei 5 anni in cui l'incidenza è pari a 29,6 casi per mille assistiti (22,7 nella settimana precedente)". E' quanto emerge dall'ultimo bollettino della rete di medici sentinella InfluNet, aggiornato dall'Istituto superiore di sanità. L'Iss spiega che "si intensifica la circolazione dei virus influenzali, anche se a far crescere il numero delle sindromi simil-influenzali, in queste prime settimane di sorveglianza, hanno concorso anche altri virus respiratori. Per quanto riguarda le altre fasce di età, tra 5 e 14 anni l'incidenza è pari a 16,13 casi per mille assistiti, nella fascia 15-64 anni a 7,99 mentre fra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 3,98 casi per mille assistiti. In sette Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Tosca- na, Umbria, Marche) l'incidenza ha superato la soglia del livello di media entità. Tre Regioni (Campania, Calabria, Sardegna) non hanno attivato la sorveglianza InfluNet.

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​Il Covid rialza la testa

Complici  le nuove varianti e la maggiore frequentazione di ambienti al chiuso, l'epidemia di Covid-19 in Italia riprende vigore: nell'ultima settimana sono aumentati i contagi ed i ricoveri nei reparti ordinari, mentre l'indice di trasmissibilità Rt è tornato, dopo un mese, sopra la soglia epidemica dell'unità, che indica un livello di maggiore diffusione epidemica. I dati del monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità (Iss) evidenziano come gli indicatori siano quasi tutti in crescita. L'incidenza settimanale a livello nazionale ha raggiunto i 388 casi ogni 100.000 abitanti contro i 353 della settimana scorsa, con il valore più alto registrato in Veneto (694,9 casi ogni 100mila abitanti). L'Rt è pari a 1,04, in aumento dunque rispetto alla settimana precedente - quando era a 0,88 - e sopra la soglia di allerta. Anche i reparti ospedalieri ordinari tornano a riempirsi maggiormente di pazienti Covid. Il tasso di occupazione in aree mediche sale infatti al 12% contro l'11% di sette giorni fa, ed il numero di persone ricoverate in queste aree è aumentato da 6.849 (15/11/2022) a 7.600 (22/11/2022). Inoltre, aumentano da 3 a 5 le Regioni che registrano un'occupazione dei reparti ordinari sopra la soglia di allerta fissata al 15%.  Anche i dati settimanali del ministero della Salute indicano che alcuni parametri sono in crescita. Nell'ultima settimana (18-24 novembre 2022) si registrano 229.135 nuovi casi positivi (+10% rispetto alla precedente). I deceduti sono 580 con una variazione di 8,8% rispetto a sette giorni fa (533). I tamponi effettuati sono 1.276.986 (+7%), mentre il tasso di positività è al 17,9% con una variazione di +0,4%. In questo quadro, salgono a sei - da una sette giorni fa - le Regioni classificate a rischio alto: Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Puglia e Veneto. Tredici sono invece classificate a rischio moderato e due a rischio basso. 

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Sintomi, influenza o Covid?

Purtroppo sulla base dei soli sintomi è sostanzialmente impossibile distinguere l’influenza stagionale dal Covid-19 (salvo forse nel caso di disturbi dell’olfatto, disturbo piuttosto caratteristico della seconda), per questa ragione i soggetti con sintomi dubbi sono invitati a sottoporsi ad un tampone rapido molecolare.  Le due patologie, a differenze delle più leggere forme influenzali, si distinguono invece per la presenza di: esordio brusco ed improvviso, con febbre superiore ai 38°; almeno un sintomo respiratorio (naso chiuso, mal di gola, …); almeno un sintomo sistemico (tipicamente dolori muscolari e senso di ossa rotta).

INFLUENZA - L’influenza è un’infezione virale, molto contagiosa, a carico dell’apparato respiratorio. In genere, i sintomi dell’influenza si manifestano 1-4 giorni dopo il contagio e includono tipicamente febbre, mal di testa, inappetenza, dolori muscolari e ossei diffusi. Tra i sintomi dell’influenza ricorrenti è necessario annoverare: astenia (debolezza generale dovuta alla riduzione della forza muscolare); tosse, dolori articolari e muscolari; febbre; gola irritata; mal di testa; naso chiuso; nausea​; placche alla gola; rinorrea (secrezione che fluisce dal naso, o da un seno paranasale, verso l’esterno o verso la gola); sensazione di freddo; sudorazione notturna.

COVID - In media, trascorrono 4-6 giorni prima che compaiano i primi sintomi; il periodo di incubazione, tuttavia, può durare fino a un massimo di 14 giorni. I sintomi dell’infezione da Covid-19 variano in base alla gravità della malattia. Esistono pazienti totalmente asintomatici e persone che sviluppano sintomi quali febbre, mal di gola, tosse, affaticamento, debolezza e dolori muscolari. Nei casi più gravi, è possibile andare incontro a complicanze severe, quali polmonite, sepsi, shock settico e sindrome da distress respiratorio acuto, in grado di portare alla morte entro pochi giorni. Le persone anziane (con età superiore a 70 anni), immunodepresse (per cause acquisite o congenite, trapiantate o che stanno seguendo una terapia a base di farmaci immunosoppressori) e quelle con patologie pregresse quali diabete, ipertensione arteriosa, disturbi cardiaci, cancro e malattie respiratorie croniche, hanno maggiori probabilità di sviluppare una forma grave della malattia. Al contrario, i bambini e i ragazzi presentano un rischio di sviluppare sintomi gravi nettamente inferiore rispetto agli adulti. I sintomi più comuni includono: febbre; brividi; tosse secca e stizzosa; mal di gola; raffreddore e naso che cola, difficoltà respiratorie: iposmia (diminuzione dell’olfatto); anosmia (perdita improvvisa dell’olfatto); disgeusia (alterazione del gusto); ageusia (perdita del gusto); disturbi gastrointestinali (dolori addominali, diarrea e vomito sono stati osservati soprattutto nei bambini); congiuntivite – eruzioni cutanee.

Il ruolo del tampone

Al momento, l’unico modo per assicurarsi della presenza o meno di una infezione da nuovo Coronavirus è sottoporsi a un tampone nasofaringeo. Ovviamente, non si possono eseguire i tamponi a ogni cittadino che starnutisce, tossisce o presenta sintomi influenza, ma non si deve nemmeno sottovalutare la situazione, ecco perché è di fondamentale importanza restare in casa laddove si dovesse avere anche solo il minimo sospetto.  

L'importanza dei vaccini

I medici consigliano di vaccinarsi contro l'influenza. Da sabato 26 novembre Regione Lombardia offrirà gratuitamente il vaccino antinfluenzale a tutta la popolazione lombarda, non solo quindi alle categorie target come bambini o over 60 o a rischio per patologia. "Abbiamo preso questa decisione - spiega il governatore Attilio Fontana - in seguito all'ultimo bollettino dei medici sentinella InfluNet", che registra alla data del 13 novembre "già 1 milione e 180mila italiani colpiti dall'influenza, di cui quasi 390.000 in una settimana". Le vaccinazioni potranno essere somministrate dai medici di medicina generale, dai pediatri, dalle farmacie o dai centri vaccinali. Per prenotare si potrà chiedere al medico di base oppure sul sito regionale. 

Lombardia, vaccino antinfluenzale gratis dal 26 novembre

Contemporanemente, prosegue la campagna vaccinale anti Covid. Secondo il report aggiornato con i dati di ovenerdì 25 novembre, sono state somministrate fino ad ora 142.626.460 dosi. Sono 48.704.898 le persone che hanno ricevuto le due dosi del primo ciclo o il vaccino monodose, una cifra pari a circa il 90,2% della popolazione interessata. Sono 40.346.430 le persone che hanno ricevuto la terza dose, pari all'84,5% della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale. Sono 4.959.123 quelli che hanno ricevuto la quarta dose. I bambini tra i 5 e gli 11 anni che hanno ricevuto almeno una dose sono 1.408.921

La doppia vaccinazione, insieme al richiamo Covid, "è una sacrosanta indicazione. Io stesso le ho fatte a tempo debito. Ora siamo nel momento in cui chi non si è vaccinato per l'influenza dovrebbe affrettarsi a farlo", ha detto all'Adnkronos Salute Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, ricordando che i "ceppi circolanti hanno nei bambini, e in coloro che non avevano incontrato il virus in passato, un'ampia diffusione. Proteggere i nonni è fondamentale".