Covid, indice Rt in calo a 0,97. Ma aumentano le regioni a rischio

Variante Delta al 99,7%. I risultati del monitoraggio settimanale dell'Iss

L'andamento dell'indice RT (Covidtstat)

L'andamento dell'indice RT (Covidtstat)

Buone notizie sul fronte dell'andamento della pandemia, almeno per quanto riguarda l'Rt, l'indice di trasmissibilità che abbiamo imparato a conoscere sin dai primi momenti della nostra convivenza con il Covid-19 e che misura la capacità potenziale di una malattia infettiva di trasmettersi. Ebbene, nel periodo fra l'11 e il 24 agosto, secondo la bozza del monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore della sanità all'esame della cabina di regia, è sceso sotto la "soglia psicologica" di 1, discrimene su cui misurare l'andamento della curva epidemica, in salita o in discesa.  

Nel periodo sotto esame l'indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (risultato di una "forchetta" con valori estremi fra lo 0,92 e il 1,01), prossimo alla soglia epidemica e in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente quando aveva raggiunto il valore di 1,01. Con un Rt di 0,97 il contagio è in diminuzione. Si osserva una lieve diminuzione anche dell'Rt basato sui casi con ricovero ospedaliero, che da 1,04 passa a 1. 

L'indice Rt torna a scendere sotto quota 1, quindi, dopo più di un mese. L'ultima volta era successo il 16 luglio. 

Su l'incidenza (ma di poco)

Sale, invece, sempre secondo il monitoraggio Iss, l'incidenza settimanale, in leggero aumento a 74 per 100mila abitanti (23-29 agosto) contro i 71/100mila abitanti (16-22 agosto).

L'incidenza rimane comunque ben al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100mila abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento, ovvero sull'identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.

Le regioni: indice di rischio

In Italia 17 Regioni (o province autonome) risultano classificate a rischio moderato, sette in più rispetto alla scorsa settimana. Si tratta di Sicilia, Veneto, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte e Puglia, oltre alle province autonome di Bolzano e Trento. Le restanti 4 Regioni risultano classificate a rischio basso. Sette Regioni (o province autonome) riportano allerte di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. Sono in lieve aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (15.951 contro i 15.443 la settimana precedente). 

Variante Delta dominante

La variante Delta si conferma predominante in Italia: lo rileva l'indagine flash dell'Istituto superiore di sanità relativa al 24 agosto che ha stimato una prevalenza nazionale pari al 99,7%. In Italia, inoltre, la predominanza della Delta è confermata negli ultimi 45 giorni: è stata infatti individuata nell'88,1% dei casi riportati al Sistema di Sorveglianza integrata, secondo i dati dell'ottavo bollettino Iss 'Prevalenza e distribuzione delle varianti di Sars-CoV-2'. Dal 17 luglio al 30 agosto, il numero di casi causati dalla Delta è ancora superiore al numero di segnalazioni per tutte le altre varianti monitorate. "Rimane alta in Italia la capacità di genotipizzare/sequenziare campioni clinici positivi per Sars-CoV-2. Nel mese di luglio, nonostante l'aumento dei casi registrati su tutto il territorio nazionale, è stato sequenziato/genotipizzato l'11,8% dei casi, più che nel mese di giugno (10,8%), un dato ottenuto anche grazie al lavoro quotidiano dei laboratori su tutto il territorio nazionale" ha sottolineato il presidente dell'Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro, commentando i dati dell'ultimo bollettino e della flash survey dell'Iss sulle varianti del coronavirus pandemico.