Covid: indice Rt in calo a 1,1 ma lieve aumento dell'incidenza

I dati fotografano una sostanziale stabilità. L'82% dei tamponi positivo alla variante Delta negli ultimi 45 giorni

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Milano, 20 agosto 2021 - Questa settimana il tasso di incidenza di casi Covid nel nostro Paese è stabile, intorno a 74 per 100mila abitanti. Diminuisce invece leggermente l'Rt, sempre al di sopra dell'unità, intorno a 1,1. Così il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza sui dati del monitoraggio settimanale. Per il tasso di occupazione in area medica e di terapia intensiva, ha detto, "siamo intorno a 6,2 e 4,5 e quindi c'è un aumento rispetto alla scorsa settimana particolarmente sensibile in alcune regioni e soprattutto riguarda persone non vaccinate". Da qui l'appello a "correre a vaccinarsi". In base ai dati l'Italia resterà tutta bianca anche da lunedì 23 agosto. La Sicilia, che era la regione più a rischio per passare in zona gialla, si è "salvata" in extremis. 

Indice Rt ed incidenza

In calo l'indice Rt in Italia, a 1,1 contro 1,27 della scorsa settimana. E' quanto rileva la bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss. In lieve aumento l'incidenza, passata secondo i dati Iss da 68 a 69 casi per centomila abitanti (nel periodo 9-15 agosto), mentre i dati in tempo reale fotografano una sostanziale stabilita', 73,6 a ieri contro 73 di giovedi' scorso. "Rallenta l'aumento dell'incidenza settimanale a livello nazionale", conferma il report. Per quanto riguarda le regioni, Sardegna con 156,4, Sicilia con 155,8 e Toscana con 127,3 sono quelle con l'incidenza di casi per 100mila abitanti più alta in Italia. Nella classifica seguono Umbria (92,6), Emilia Romagna (87,5) e Calabria (81,4). Cinque quelle sotto soglia 50 casi per 100mila abitanti: Friulia Venezia Giulia (46,1); Lombardia (34,9); Molise (24,6); Piemonte (38); Puglia (43,9). "Nel periodo 28 luglio - 10 agosto 2021 - si legge nel rapporto - l' Rt medio calcolato sui casi sintomatici e' stato pari a 1,1 (range 1,00- 1,27), in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma al di sopra della soglia epidemica. Si osserva una diminuzione anche dell'indice di trasmissibilita' basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1.08 (1.03-1.13) al 10/8/2021 vs Rt=1.2 (1.14- 1.25) al 3/8/2021) che si mantiene tuttavia al di sopra della soglia epidemica. La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici - si precisa - evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall'Istituto Superiore di Sanita' va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilita'". 

Il rischio delle regioni

Nell'ultima settimana 18 Regioni risultano classificate a rischio moderato. Le restanti 3 Regioni, che sono Lombardia, Veneto e Lazio, risultano classificate a rischio basso. E' quanto emerge dalla bozza del report. Dodici Regioni/Province autonome riportano allerte di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.

La situazione negli ospedali

"I tassi di occupazione e il numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in aumento", ma "l'attuale impatto della malattia Covid-19 sui servizi ospedalieri è limitato". E' quanto indica sempre la bozza del Monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull'andamento dell'epidemia Covid in Italia. In questi giorni alcune regioni, come Sicilia e Sardegna, hanno visto le loro percentuali su questi due indicatori della situazione ospedaliera ballare sul filo delle soglie massime definite dai nuovi parametri per il passaggio in zona gialla, ma nella bozza del monitoraggio si legge che "nessuna regione/provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica". Il tasso di occupazione in terapia intensiva, a livello nazionale, è in aumento al 4,9% (rilevazione giornaliera ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate che è salito da 322 (dato al 10 agosto) a 423 (dato al 17 agosto). La media nazionale del tasso di occupazione in aree mediche aumenta al 6,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è cresciuto da 2.880 (il 10 agosto) a 3.472 (il 17 agosto). "La trasmissibilità stimata sui soli casi ospedalizzati è sopra la soglia epidemica", viene puntualizzato nella bozza in relazione all'indice Rt ospedaliero. Si osserva comunque "una diminuzione anche dell'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero", che si attesta a 1.08 (dato al 10 agosto) contro il precedente valore di 1.2 (dato al 3 agosto). Nello specifico, per quanto riguarda le regioni, sono sempre la Sardegna e la Sicilia ad avere il tasso di occupazione delle terapie intensive più alto, entrambe al 9,2%  ma sotto la soglia del 10% prevista dai nuovi paramenti. Segue al 6,7% la Toscana e la Calabria al 6,5% con l'Emilia Romagna al 5,8%. 

La variante Delta

In Italia negli ultimi 45 giorni l'82,4% dei tamponi sequenziati è risultato positivo alla variante Delta, mentre è in forte calo l'Alfa, all'8%. Sono i dati, relativi al periodo 3 luglio-16 agosto, contenuti nel settimo bollettino dell'Iss "Prevalenza e distribuzione delle varianti di interesse per la sanità pubblica". Nuovi casi di infezione legati alla Delta sono stati segnalati in tutte le Regioni e Province autonome.  La maggior parte dei casi d'infezione "è stata contratta sul territorio italiano", si legge nel rapporto Iss, e solo "il 6,6% delle infezioni associate alla variante Delta e il 4% associate alla variante Alfa sono state contratte all'estero". Negli ultimi 45 giorni 7.576 casi Covid da variante Delta (93,4%) sono risultati autoctoni contro 535 (6,6%) importati. Per la variante Alfa 748 casi autoctoni (96%) e 31 importati (4%), mentre sono tutti nati su territorio italiano i 144 casi positivi al Covid da variante Kappa.

Sicilia sfugge alla zona gialla

Non c'è stato il passaggio in zona gialla della Sicilia, che con il 9,2% dell'occupazione delle terapie intensive ha però sfiorato la soglia critica del 10% che l'avrebbe fatta tornare in giallo, dal momento che anche gli altri parametri per il cambio di colore sono stati ampiamente superati. E' quanto emerge dagli indicatori decisionali, basati su dati (fonte ministero Salute-Protezione civile) aggiornati al periodo 13-19 agosto. 

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Sardegna e Calabria osservate speciali

Sardegna e Calabria restano osservate speciali.  In Sardegna decongestionati i posti letto in terapia intensiva con un -2% mentre cresce dell'1% nei reparti toccando il 10%. Per il Cnr però anche questa regione è in una situazione complicata. Preoccupa il Comune di Sadali, che nella settimana 11-17 agosto 2021, ha raggiunto le nove unità e ha fatto schizzare verso l'alto indice dei casi positivi per 100.000 abitanti, facendo scattare nuove restrizioni che anticipano quelle relative alla zona gialla. La sindaca Barbara Laconi, con un'ordinanza, ha imposto per l'intero arco della giornata, "e fino a cessate esigenze", l'obbligo di usare le mascherine anche all'aperto, se si viene in contatto con altre persone e nei ristoranti, all'aperto e al chiuso immediatamente dopo avere consumato. Stop agli eventi che non garantiscono il dovuto distanziamento e divieto di vendita con asporto dalle 22 alle 5 di bevande di qualsiasi gradazione alcolica. L'attività di somministrazione per ristoranti, anche all'aperto, è consentita per un massimo di quattro persone per tavolo, con deroga laddove si tratti di conviventi, mentre viene assolutamente vietata la sosta al bancone Vietate anche le feste private in spazi chiusi sia all'aperto. Preoccupazione per la Calabria, dove è stata registrata un'impennata delle terapie intensive che che in un giorno sono quasi raddoppiate: dal 4% siamo passati al 7% e si avvicinano quindi alla soglia critica. La Calabria supera già i 50 casi di incidenza (siamo a 81) ed è ad un passo per i reparti ordinari: 14%. Quindi, se non c'è il rischio di passare in zona gialla dal 23 agosto, non è detto che non possa succedere la settimana successiva.

E la Lombardia?

Bene la situazione contagi e ricoveri in Lombardia. Ieri sono stati  627 i nuovi positivi al  Covid-19, l'1,8% dei 33.615 tamponi processati nelle ultime 24 ore in Regione. I decessi sono stati 3, con il totale che arriva a 33.872 da inizio pandemia. Sono saliti a 42 (+3) i ricoveri in terapia intensiva, mentre sono calati a 309 (-10) i letti occupati nei reparti ordinari.  Milano con 170 è rimasta la provincia con più nuovi contagi, 58 solo nella città capoluogo. Seguono le province di Brescia a 82 e Varese a 70, più indietro le altre: Mantova: 50; Monza e Brianza: 45; Como: 41; Bergamo: 33; Pavia: 31; Cremona: 28; Lodi e Sondrio: 11; Lecco: 10.

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I parametri della zona gialla

Con le ultime misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, l'esecutivo ha elaborato nuovi criteri per definire i colori delle regioni. L'incidenza dei contagi resta in vigore, ma non è più il criterio principale per la scelta delle colorazioni (bianca, gialla, arancione, rossa) che fanno scattare le restrizioni. Dall'entrata in vigore del decreto (venerdì 6 agosto 2021), i due parametri principali sono: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19.

Le regioni restano in zona bianca se: l'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive; qualora si verifichi un'incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona bianca se si verifica una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15 per cento oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10 per cento.

Da zona bianca a gialla: è necessario che si verifichino alcune condizioni perché una regione passi a misure maggiormente restrittive: l'incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10 per cento; qualora si verifichi un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona gialla (e non slitta in arancione) se si verificano una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30 per cento; oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20 per cento.

Zona gialla, le regole

Ma quali regole biosogna seguire in zona gialla? Eccole.

Zona gialla, le regole: domande e risposte

MASCHERINE ALL'APERTO - Se in zona bianca all'aperto le mascherine non sono più obbligatorie, salvo i casi di assembramento, in zona gialla invece tornano ad essere obbligatorie fatta eccezione per i bambini sotto i sei anni e chi ha una patologia incompatibile con l'uso della mascherina.

SPOSTAMENTI - In zona gialla sono consentiti tutti gli spostamenti: all'interno del proprio Comune, tra Comuni diversi e tra Regioni. Decade anche il coprifuoco, quindi non ci sono più limiti orari alla circolazione e non è più necessaria l'autocertificazione. Ci si può spostare per raggiungere le seconde case fuori regione, a prescindere dal colore della regione di provenienza e di quella di arrivo.

BAR E RISTORANTI - I bar e ristoranti al chiuso posso effettuare servizio al tavolo fino alle 18, ma sono presnetando il Green pass. All'aperto invece possono effettuare servizio al tavolo anche a cena. 

CINEMA E TEATRI - In zona gialla cinema e teatri sono aperti, ma col rispetto di stringenti limitazioni: solo posti a sedere prenotati in anticipo e distanza di almeno un metro. Limitata anche la capienza al 50% e comunque mai più di 1.000 spettaori al coperto e 2.500 all'aperto.

DISCOTECHE - Le discoteche restano chiuse.

PARRUCCHIERI E BARBIERIParrucchieri e barbieri non subiscono alcuno stop: nelle zone gialle lavorano senza vincoli particolari.

NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI I negozi nei centri commerciali sono aperti nel weekend e nei giorni festivi. Tutti i negozi sono aperti, pur nel rispetto delle norme anti-Covid.

EVENTI SPORTIVI -  Per quanto riguarda gli eventi sportivi, "in zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all'aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso. Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida adottate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico".

GREEN PASS -  Alcune attività al chiuso restano possibili, ma sarà necessario avere il Green pass (in caso di vaccinazione valido 15 giorni dopo la prima dose): ristoranti e bar al chiuso per il consumo al tavolo; eventi congressi e fiere; piscine, palestre e centri benessere; spettacoli; centri termali, parchi a tema; sale da gioco, scommesse e casinò; concorsi.