Sicilia in zona gialla da lunedì? La regione potrebbe restare bianca. Quando si decide

La Sicilia (ancora prima per nuovi casi) "balla" sul filo del 10% di posti letto in terapia intensiva occupati da malati Covid. Oggi oltre 1.300 contagi e crescita dei ricoveri

Emergenza Covid

Emergenza Covid

Non accenna a frenare la corsa del virus in Sicilia. Oggi - giovedì 19 agosto - torna a salire la curva del contagio in regione. I dati resi noti dal ministero della Salute con il consueto bollettino quotidiano segnalano 1.377 nuovi positivi nelle ultime 24 ore, scoperti grazie a 16.265 tamponi antigenici e molecolari, con un tasso di incidenza che schizza all'8,4% (ieri era del 6,6%). La Sicilia si conferma la regione con l'aumento più consistente dei casi, mentre negli ospedali i ricoveri continuano a salire: i pazienti ricoverati in area non critica sono aumentati di venti (da 621 a 641), quelli in terapia intensiva o sub-intensiva sono 83 (tre in più rispetto a ieri). Alle spalle della Sicilia, per contagi giornalieri, ci sono oggi Toscana (844 su 14.227 tamponi) e Campania (647 a fronte di 14.412 tamponi). Quelle con l'incremento minore sono Valle d'Aosta (11) e Molise (12).

  1. Bianca o gialla?
  2. Terapie intensive: la quota del 10%
  3. Per l'Ecdc è rossa
  4. Per i vaccini è in coda
  5. Gli esperti: misure mirate
  6. Nuovi centri vaccinali

Bianca o gialla?

Cosa succederà da settimana prossima? Nei giorni scorsi si è ipotizzato il passaggio di fascia per la regione, nel pieno della stagione turistica e con una costante crescita di contagi. Ma la retrocessione - a dispetto delle previsioni - non è scontata.  Tutto si deciderà ufficialmente monitoraggio di venerdì 20 agosto. La Regione "balla" sul filo del 10% di posti letto in terapia intensiva occupati da malati Covid, che è uno dei parametri presi in considerazione per il passaggio di colore. L'impennata dei contagi ha portato alla revisione del piano dei posti letto Covid disponibili, aumentando così le postazioni Covid in prevenzione sui ricoveri, mentre si lavora a nuove iniziative per invogliare la gente a vaccinarsi.

Terapie intensive: la quota del 10%

La Sicilia potrebbe evitare il passaggio ma resta osservata speciale soprattutto per quanto concerne l'impatto dei positivi nel sistema sanitario. Stando ai dati dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) aggiornati alle 18.24 di oggi - la Sicilia supera la soglia massima di occupazione dei reparti di terapia intensiva, da parte dei pazienti Covid-19, fissata al 10% dai nuovi parametri per il passaggio alla zona gialla. L'Isola ha raggiunto quota 11% dopo essere stata negli ultimi due giorni stabile sul 'tetto' del 10%.  Per quanto riguarda i ricoveri Covid in area non critica, la Regione resta ferma al 17%, superando così di 2 punti percentuali la soglia massima stabilita al 15% per il cambio di colore. Nessun dubbio per gli altri due parametri, ossia i posti letto ordinari e l'incidenza, ma le terapie intensive potrebbero "salvare", almeno questa settimana, l'isola dal passaggio in giallo. Se le indiscrezioni venissero confermate, l'Italia rimarrebbe ancora una settimana tutta in zona bianca, essendo le altre Regioni più a rischio, Sardegna e Calabria, con alcuni parametri ancora lontani dalle soglie. La regione siciliana ha infatti registrato lo sforamento delle tre soglie ma, avendo percentuali più basse nell'arco di tutta la settimana, è probabile che resti almeno per altri sette giorni nella fascia bianca.  A quanto si apprende da fonti ministeriali infatti, l'isola, anche se per pochi decimali, avrebbe i numeri per restare 'bianca'. La certezza si avrà solo domani con i dati ufficiali. 

La mappa dell'Ecdc aggiornata al 19 agosto
La mappa dell'Ecdc aggiornata al 19 agosto

Per l'Ecdc la regione è rossa

La Sicilia è anche tra le cinque regioni (con Sardegna, Toscana, Marche, Calabria) che restano rosse nelle mappe settimanali dell'Ecdc, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Tutto il resto dell'Italia è in giallo, ad eccezione del Molise che è verde. Rispetto alla mappa del 12 agosto, passa da verde a gialla anche la Provincia autonoma di Bolzano. Peggiora la situazione in Germania (tornata tutta in giallo con alcune regioni ad Ovest in rosso), in Francia (tornata tutta rossa, con il Sud rosso scuro), nei Paesi Baltici (due rossi e uno solo giallo) e in Grecia (tutta rossa).

Vaccini: Sicilia nella fascia di coda

Uno dei nodi fondamentali da affrontare è quello della campagna vaccinale. La Sicilia infatti rimane nella fascia di coda per numero di vaccinati, soprattutto nelle fasce d'età più alte (quelle più a "rischio"). Sono circa 5 milioni e mezzo le dosi anti-Covid somministrate a fronte di poco più di 6,1 milioni assegnate. Con una percentuale dell'89,5% è solo al quintultimo posto. Circa il 90% dei ricoverati non risulta vaccinato. 

Gli esperti: misure mirate

Secondo Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova "il problema della Sicilia mi pare abbastanza evidente: è la regione italiana che ad oggi ha fatto meno vaccini, è quella che sta peggio per numero di ricoveri ospedalieri e i medici in Sicilia dicono che i loro reparti sono pieni di non vaccinati". "Quindi - dice l'infettivologo ad Adnkronos Salute - oggi con le zone gialle bisognerebbe ragionare non più su delle misure che francamente non so quanto possano avere senso. Invece magari - propone il medico - costringere le Regioni a fare dei programmi di incentivazione alla vaccinazione: parti in zona gialla e mi devi dimostrare che nei 15 giorni successivi hai portato a vaccinare un certo numero di persone. Questa sarebbe una misura che serve più che ridurre il numero di commensali al ristorante o mettere le mascherine che tra l'altro - ricorda Bassetti - sono già consigliate all'aperto quando devi fare la fila per andare a prendere il gelato o se ci sono assembramenti". Il virologo Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive dell'ospedale di Pisa sottolinea che a suo pare quello dell'attuale zona gialla "sia un approccio troppo soft". "Non è quella la strada. La strada - sostiene l'esperto - è quella di incidere sulle vaccinazioni. La Sicilia"sta scontando la scarsa adesione alla campagna vaccinale" quindi, per il virologo, è su questo che la stretta dovrebbe intervenire

Altri 28 centri vaccinali

Proprio per incentivare la popolazione a vaccinarsi l'Asp di Palermo amplia la rete di somministrazione del vaccino anti-Covid attivando altri 28 centri che si aggiungono ai 16 già esistenti, per un totale di 44 strutture a disposizione dell'utenza di città e provincia. In ottemperanza all'ordinanza 84 del 13 agosto scorso del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, (che impone l'istituzione di centri di vaccinazione nei comuni al di sotto del 60% di somministrazioni), il direttore generale dell'Azienda sanitaria del capoluogo, Daniela Faraoni, per promuovere maggiori azioni possibili su più comuni, ha deciso di considerare per l'attivazione di nuovi centri, non solo il dato della prima, ma anche della seconda somministrazione. Le 28 nuove strutture rimarranno attive fino al raggiungimento del 70% di ciclo vaccinale completo dei residenti.  I nuovi centri sono stati a attivati a: Borgetto; San Cipirrello e San Giuseppe Jato; Trappeto; Montelepre; San Mauro Castelverde; Sciara; Trabia; Cerda; Santa Flavia; Ficarazzi; Casteldaccia; Altavilla Milicia; Torretta; Terrasini; Isola delle Femmine; Capaci; Blufi; Petralia Soprana; Polizzi Generosa; Villabate; Altofonte; Monreale; Piana degli Albanesi; Belmonte Mezzagno; Bolognetta; Mezzojuso; Ciminna; e Marineo.