Covid, dal primo aprile via il Green pass all'aperto. Verso un'estate senza restrizioni

Intanto da domani si potranno tornare a visitare i parenti ricoverati. I dubbi degli esperti sulla fine della certificazione verde

Green pass

Green pass

Milano - Mancano poco più di venti giorni alla fine dello stato di crisi legato alla pandemia da Covid. Il 31 marzo scadrà l'ultima proroga e il Governo è al lavoro per immaginare una primavera e un'estate se non proprio post Covid, almeno light Covid. Si sta cercando di capire, insomma, come e quando alleggerire le misure restrittive. In particolare quello che sembra più urgente è gestire lo strumento del Green pass, da quello base a quello rafforzato. Quando non saranno più necessari? "Nei prossimi giorni il Governo emanerà un decreto dove verrà stabilito un vero e proprio cronoprogramma, certamente dal 1 aprile inizierà una fase di allentamento di misure restrittive. Fin da subito ci saranno delle situazioni dove il green pass non sarà necessario. Ad esempio gli spazi all'aperto, nei bar e nei ristoranti, da aprile non sarà più necessario richiedere il green pass. E poi arriveremo ad una estate senza più restrizioni". Lo ha detto Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ospite di 'Radio Anch'io' su Rai Radio 1'. Vediamo allora le prossime tappe. 

La fine dello stato di emergenza

Il 31 marzo termina lo stato di emergenza, ovvero la misura che consente a Governo e Protezione civile di agire con poteri straordinari o speciali. In sostanza permette all'esecutivo di attuare procedure più veloci per l'approvazione di leggi e decreti e consente di ricorrere ai Dpcm che non devono essere approvati dal Parlamento. Durante l'emergenza sanitaria, ad esempio, sono state introdotte misure come il lockdown, la divisione per colori delle regioni italiane, l’obbligo delle mascherine all’aperto e il distanziamento sociale.  Una volta usciti dallo stato di emergernza, si ritorna formalmente all'era pre Covid. Il Governo non avrà più i poteri straordinari per derogare leggi e normative per motivi sanitari: quindi basta alle misure che limitano la libertà dei cittadini. Addio anche ai colori delle regioni e stop ai poteri dei governatori: non sarà più possibile decidere regole ancora più restrittive di quelle stabilite da Palazzo Chigi.

Dal primo aprile

Come detto, dal primo aprile non sarà più necessario avere il Green pass per stare all'aperto: per esempio nei bar, nei ristoranti e in altri locali all'aperto. Non è detto, invece che le mascherine al chiuso spariscano già dal primo aprile: "Ho detto che le mascherine al chiuso si potranno levare prima di Pasqua ma attenzione: anche questa misura andrà modulata a seconda della circolazione del virus. Io ho già in testa gli step futuri: eliminiamo la distanza, poi eliminiamo la mascherina anche al chiuso e progressivamente alleggeriamo anche il green pass a partire dall'alleggerimento di quello rafforzato per i posti di lavoro. Quando fare tutto questo? A seconda della circolazione del virus. Poi una settimana in più o due settimane in più non cambia molto, l'importante e dare la direzione". Lo ha affermato il sottosegretario, Pierpaolo Sileri intervenuto a MattinoCinque.

Dal 15 giugno

"L'obbligo del green pass per gli over 50 rimane fino al 15 giugno. C'è una valutazione che stiamo facendo, e sulla quale io personalmente sono d'accordo, è di trasformare prima del 15 giugno il green pass rafforzato in certificato verde base, questo consentirebbe a molti cittadini di tornare a lavorare ovviamente facendosi il tampone". Lo ha annunciato Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ospite di 'Radio Anch'io' su Rai Radio 1'.

I dubbi degli esperti

"Secondo me il green pass - ma questo l'abbiamo ribadito più volte - è una misura che non va ad esaurire i suoi compiti con il 31 marzo. Va sicuramente fino a giugno e soprattutto negli ambienti chiusi, che sono in qualche modo quelli più insidiosi". Ad affermarlo è stato Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza per l'emergenza coronavirus, parlando con i giornalisti a Catanzaro, a margine di un seminario all'Università Magna Graecia. "Si può pensare - ha proseguito Ricciardi - a qualche allentamento negli ambienti esterni, dove non ci si assembra, questo sì; pero' all'interno questa è una misura importante. E sapere che all'interno di ambienti come ristoranti, bar, ci stanno solo persone che o sono vaccinate o sono guarite è un elemento di tranquillità, soprattutto per le persone più fragili, che altrimenti dovrebbero in qualche modo essere chiuse in casa e non muoversi".

Le visite ai ricoverati dal 10 marzo

Tornano le visite ai propri cari ricoverati in ospedale. Dopo due anni dal blocco, domani i pazienti potranno incontrare i familiari nei reparti. Servirà la mascherina Ffp2, il green pass rafforzato oppure se si è guariti da meno di 6 mesi un test negativo eseguito nelle 48 ore precedenti l'accesso. Lo prevede l'articolo 7 del decreto-legge 24 dicembre 2021, numero 221, convertito il 18 febbraio 2022, che dispone "l'accesso dei visitatori alle strutture sanitarie ospedaliere, residenziali, socio-assistenziali, socio sanitarie e hospice". Ai direttori sanitari "è data facoltà di adottare misure precauzionali più restrittive in relazione allo specifico contesto epidemiologico, garantendo un accesso minimo giornaliero non inferiore a quarantacinque minuti".  L'accesso non sarà invece, consentito ai visitatori in possesso del semplice green pass base, ottenibile tramite il solo tampone antigenico o molecolare.