Denise Pipitone e il mistero dell'auto bruciata in via Rieti

Esami sulla vettura abbandonata da anni vicino al deposito da cui partì una telefonata ad Anna Corona

L'auto sulla quale avrebbe viaggiato Denise, in via Rieti, sotto indagine

L'auto sulla quale avrebbe viaggiato Denise, in via Rieti, sotto indagine

Milano, 9 giugno - Emergono nuovi particolari sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina di Mazara del Vallo strappata alla mamma Piera Maggio il 1 settembre 2004. Dopo 17 anni di silenzi e piste risultate inaffidabili, inizia a sgretolarsi il muro di omertà in paese. Dopo la lettera che tira in ballo per la prima volta Claudio Corona, fratello di Anna l'ex moglie del papà naturale di Denise, mai indagato e mai comparso nell'inchiesta sulla scomparsa della piccola, rispetto alla quale risulta attualmente estraneo ai fatti, continuano ad emergere nuovi particolari su quanto accadde quel giorno di 17 anni fa.

In particolare c'è il giallo di due auto che si intrecciano con nuovi particolari che emergono dalle ultime testimonianze. Una delle due vetture potrebbe essere quella su cui un anonimo ha riferito di aver visto la bimba che piangeva e urlava "aiuto mamma". Si tratta di un'auto scura, abbandonata da anni e data alle fiamme su cui nei giorni scorsi si sono accesi anche i riflettori della Procura. L'auto, parzialmente bruciata e senza targa, si trova infatti nei pressi di via Rieti, dov'è il magazzino da cui partì, il giorno della scomparsa, una telefonata al numero di Anna Corona, lo stesso magazzino dove lavorava il testimone audioleso (deceduto) Battista Della Chiave. Saranno gli accertamenti a stabilire se si tratti della stessa auto di cui parla l'anonimo nella lettera inviata all'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio.

L'altra vettura su cui si riaccendono i riflettori è una Ford Fiesta blu metallizzata che il giorno della scomparsa fu vista sfrecciare a forte velocità, guidata da una donna la cui descrizione potrebbe corrispondere a quella di Francesca, una collega di Anna Corona. L'auto non si sarebbe fermata nemmeno  dopo un tamponamento. Perché quella folle corsa? Dove era diretta quell'auto? C'è un nesso con la scomparsa di Denise? Interrogativi che, anche alla luce dei nuovi elementi recentemente forniti da testimoni e lettere anonime, potrebbero andare a comporre il puzzle della scomparsa di Denise. La segnalazione dell'auto che sfreccia non è nuova, risale infatti all'epoca del processo, ma sono nuovi alcuni particolari e indizi che ad essa potrebbero legarsi. Di sicuro le indagini, recentemente riaperte con l'iscrizione di Anna Corona e Giuseppe Della Chiave (nipote del testimone audioleso) nel registro degli indagati, sembrano aver rotto quel muro di timori e omertà che per 17 anni ha impedito di trovare la verità e restituire la bambina all'affetto della sua mamma.