Denise Pipitone, la verità alle 18.45: "Ci sono i dati del Dna di Olesya Rostova"

Gli esami del sangue già in procura. L'avvocato di Piera Maggio alla tv russa. Il popolo di Twitter: "Si specula sul dolore di una famiglia"

Piera Maggio con Denise Pipitone in braccio. Nel riquadro la ragazza russa

Piera Maggio con Denise Pipitone in braccio. Nel riquadro la ragazza russa

Mazara del Vallo (Trapani) - E' grande e l'attesa per sapere se ci sarà la svolta nel caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa 17 anni fa a Mazara del Vallo. Questa sera alle 18.45 ora italiana, dalla diretta tv dell'emittente russa, si dovrebbe sapere se tra la piccola siciliana e Olesya Rostova, la 20enne russa che ha affidato alla tv del suo Paese la ricerca della madre, ci sia un qualche legame. Il primo canale russo svelerà oggi, nel corso della trasmissione "Lasciali parlare", gli esiti degli esami del gruppo sanguigno su Olesya.

«Ho depositato un’ora fa alla Procura di Marsala la documentazione su Olesya, che mi è stata inviata ieri prima del collegamento con il primo canale della Tv russa - dice a mezzogiono l’avvocato Giacomo Frazzitta, difensore di Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone - . Il programma sarà trasmesso questa sera e, come ho già detto ieri, ho preso l’impegno a non rivelare prima l’esito degli esami del sangue che potrebbero eventualmente dimostrare la compatibilità con quelli di Denise». L’accertamento del gruppo sanguigno non sarebbe tuttavia decisivo, in quanto sarebbero necessari ulteriori test comparativi sul Dna.

In particolare la compatibilità rievante è quella tra Olesya Rostova, la ragazza che è stata rapita dai nomadi quando aveva la stessa età di Denise, e i genitori della bimba scomparsa in Sicilia, Piera Maggio e il papà naturale Pietro Pulizzi. L’avvocato Frazzitta, pur non volendo fornire ulteriori particolari sulla documentazione trasmessa alla Procura, sottolinea tuttavia alcuni aspetti grotteschi della vicenda: «Durante la trasmissione - racconta il legale - a un certo punto è stata presentata una presunta sorella della protagonista del caso, anche lei russa, alla quale è stato chiesto cosa proverebbe nel caso Olesya dovesse trasferirsi in Sicilia».

Ieri pomeriggio l'avvocato aveva accettato di partecipare alla registrazione della trasmissione ma ad un patto, che prima gli venissero forniti gli esiti degli esami. Una richiesta necessaria per evitare di assecondare il network di Mosca che negli ultimi giorni è sembrato più interessato all'auditel che alla storia in se'. Continui ritardi e rinvii hanno irritato Piera Maggio e il suo avvocato. Ieri, la decisione. Come confermato sia dalla madre di Denise che da Frazzitta, la tv russa prima della registrazione ha inviato gli esiti degli esami. In cambio, oltre la partecipazione alla registrazione, il network ha ottenuto il rispetto dell'embargo, il silenzio assoluto fino a questa sera, fino a quando la trasmissione andra' in onda.

Piera Maggio non parla. Fa sentire la propria voce con qualche post sulle pagine di Facebook dicendosi, insieme col padre naturale di Denise, Piero Pulizzi, "cautamente speranzosa. La speranza di ritrovare e riabbracciare nostra figlia non è mai venuta a mancare. Attendiamo senza illuderci" ha detto. Speranzoso anche il sindaco di Mazara dell'epoca, Giorgio Macaddino: "Speriamo che Olesya sia davvero Denise e così si possa rimarginare quella ferita aperta 17 anni fa e mai chiusa". "Ricordo ancora quei momenti bui e indelebili per l'intera comunità mazarese - ha detto Macaddino - che segnarono una profonda ferita nel mio cuore". In Comune, proprio in quei primi giorni di settembre 2004, avvenne una riunione tra gli investigatori della Procura di Marsala (guidata dal procuratore Antonino Silvio Sciuto), l'ex prefetto di Trapani Giovanni Finazzo e i vertici delle forze dell'ordine che cercavano sul territorio la piccola scomparsa. "In questi lunghi anni è rimasto un grande dubbio su come sia scomparsa Denise. Chi sapeva e ha taciuto, penso che non troverà mai il perdono di nessuno", ha concluso Macaddino.

Denise, la scomparsa 17 anni fa

Sui contenuti della puntata resta perciò il massimo riserbo, un'incertezza che continua ad alimentare le speranze di chi da 17 anni attende di conoscere cosa e' accaduto a quella bimba dagli occhi grandi, sparita nel nulla in un'anonima mattina di fine estate a Mazara del Vallo. Era il primo settembre del 2004; Denise, 4 anni, era appena uscita dalla casa della nonna materna. Come inghiottita in un buco nero, di lei si perdono le tracce. La Procura di Marsala segue la pista del rapimento; il 5 maggio 2005 la sorellastra Jessica Pulizzi viene indagata per sequestro di persona. Gli inquirenti individuano un movente: gelosia ed un astio personale nei confronti di quella piccola nata da una relazione extraconiugale del padre Pietro Pulizzi. Ma la tesi della Procura non convincera' i giudici che l'assolveranno.

Le segnalazioni

In 17 anni poi sono state numerose le segnalazioni che hanno finito soltanto per alimentare false speranze, portando le ricerche persino in Grecia e in Marocco. La segnalazione piu' attendibile resta quella di una guardia giurata di Milano, che dinanzi ad una banca riprende con il cellulare una bimba identica a Denise in compagnia di una donna, una rom. La pista dei rom d'altronde e' sempre stata battuta, e adesso a distanza di molti anni torna alla ribalta, stavolta pero' intrecciata alla vita di una giovane donna che ha molti elementi in comune con Denise. L'eta', l'anno in cui sarebbe stata rapita per poi finire in un orfanotrofio, e poi quell'incredibile somiglianza con Piera Maggio. Olesya Rostova, questo il nome della ventenne, quasi due settimane fa si e' presentata in lacrime dinanzi le telecamere del primo canale russo raccontando la sua esistenza, fatta di un'infanzia trascorsa in un orfanatrofio dopo che le autorita' la sottrassero ad una rom, che si era spacciata per sua madre e che un anno prima l'avrebbe rapita.

Olesya, solo una somiglianza?

Nel suo racconto si evidenzia l'assenza di una memoria riconducibile ai suoi primi anni di vita; a coprire i primissimi ricordi una sorta di nebulosa, una nebbia fittissima. Le sue lacrime, il suo accorato appello e quella somiglianza con Piera Maggio colpiscono un'infermiera russa residente in Italia che dopo avere visto la trasmissione contatta il programma "Chi l'ha visto?". Tra l'Italia e Mosca cominciano i contatti, di giorno in giorno sempre piu' serrati, sostenuti da una cauta speranza. Perche' la cautela e' indispensabile dopo che in 17 anni le delusioni e le amarezze si sono susseguite. Fra poche ore si sapra' se la traccia russa sara' l'ennesima deludente pista, o se dietro al volto di Olesya c'è qualcosa di piu' di una semplice somiglianza.

Twitter contro la tv russa

Sul risultato degli esami del gruppo sanguinio di Olesya vige un embargo. Troppo in ogni caso per gli utenti del social, in particolare Twitter, che ora accusano il programma di "speculare sul dolore di una famiglia", di aver "messo in scena una truffa", "una montatura" e "una buffonata", e di "spettacolarizzazione che supera addirittura quello di alcune trasmissioni italiane". Una "vergogna", il commento più gettonato sul social. E il sospetto, alimentato da un misterioso utente russo su Instagram che ha pubblicato alcuni commenti sulla vicenda, è inoltre quello che Olesya in realtà sia "solo un'attrice". Le critiche continuano: "E' assurdo che una madre debba aspettare i tempi televisivi che vogliono solo marciare su sta storia per sapere un risultato che potrebbe benissimo sapere in 5 minuti che schifo mamma mia", "Sto seguendo la vicenda di Olesya Rostova e devo dire che il modo in cui stanno trattando il caso in Russia è agghiacciante", "Piera Maggio non merita un trattamento così". In molti incoraggiano la mamma di Denise: "A prescindere da quello che si scoprirà nella puntata (sembra essere entrati davvero in un film horror) un pensiero va alla madre, che non si è arresa e alla ferita aperta che sorregge da 17 anni, e a Olesya, una ragazza che vuole solo trovare la madre", "Un pensiero ed un abbraccio grande a Piera Maggio che da donna dignitosa e posata come ha sempre dimostrato di essere, si è trovata in mezzo a questo scempio. La vita è già stata abbastanza crudele con lei, questo teatro mediatico poteva esserle risparmiato". E c'è chi spera che, in ogni caso, la verità venga a galla: "Sarebbe bello se ora, dopo aver parlato di nuovo di Denise dopo tanto tempo, qualcuno si facesse avanti a parlare. Non ci credo che nessuno sappia nulla, è talmente impossibile e assurdo".