Covid Italia: terapie intensive stabili al 17%, ma in sette Regioni superano il 20%

Numeri fondamentali per il cambio di colore delle Regioni, che però chiedono una modifica del sistema. Forse resterà solo la zona rossa

Milano, 25 gennaio 2022 -  La curva del virus ha raggiunto il plateau e nei prossimi giorni dovrebbe iniziare a scendere: il Commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo conferma il trend che gli esperti indicano ormai da giorni.  Un trend che dovrebbe consolidarsi nei prossimi giorni e che, secondo il generale, è il risultato della campagna vaccinale: "siamo all'87% della platea totalmente immunizzato e a 30 milioni di persone col booster su 39 milioni che potrebbero farlo". Una situazione per cui le Regioni tornano a invocare una revisione delle regole che hanno segnato la vita degli italiani in questi mesi, a partire dalla modifica del sistema dei colori a quello delle quarantene fino alla modalità di conteggio dei ricoveri in ospedale, per cominciare a ragionare sull'uscita dall'emergenza. 

Il sistema dei colori

Proprio riguardo i ricoveri in ospedale, le Regioni insistono affinché sia introdotta la distinzione tra i ricoveri 'per' Covid e ricoveri 'con' Covid, cioè coloro che entrano per altri motivi e vengono trovati positivi al virus, affinché questi ultimi non rientrino nel conto delle occupazioni dei reparti ordinari e delle terapie intensive. Dati fondamentali per il passaggio di zona (bianca, gialla, arancione e rossa). Se questa linea dovesse passare, cambierebbe radicalmente il quadro e il riconteggio delle percentuali di occupazione dei letti negli ospedali scenderebbe drasticamente. Se anche sulle carta in colori resteranno, i cambi di tonalità delle Regioni diventerebbero molto meno frequenti, anche perché il picco di Omicron sembra essere stato superato. Certo è che la zona rossa diventerebbe molto lontana, se arriverà l'ok al parziale riconteggio dei ricoveri con i nuovi parametri: ed è l'unica con restrizioni vere per tutti e l'unica che potrebbe essere mantenuta.

Terapie intensive

Ma com'è attulamente la situazione ricoveri in Italia? Stando all'ultimo report dell'Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, le terapie intensive sono stabili al 17%. Si registra un calo delle occupazioni dei letti in rianimazione da parte di pazienti Covid in 6 regioni. Nello specifico, i dati sono i seguenti: Calabria (15%), Campania (12%), Liguria (19%), PA Bolzano (18%), Umbria (9%), Veneto (16%). La percentuale cresce invece in altre 5: Basilicata (al 6%), Emilia Romagna (17%), Friuli Venezia Giulia (22%), Molise (5%), Piemonte (25%). E rimane agli stessi livelli dei giorni passati in 10: Abruzzo (al 20%), Lazio (22%), Lombardia (15%), Marche (al 21%), PA Trento (26%), Puglia (14%), Sardegna (15%), Sicilia (19%), Toscana (21%), Val d’Aosta (21%).

Ricoveri in area medica

Dal punto di vista degli ingressi giornalieri, il tasso dei posti occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri di area non critica è fermo al 30% in Italia ma cresce in 11 regioni o province autonome. Si tratta di Abruzzo (al 31%), Campania (31%), Emilia Romagna (28%), Friuli Venezia Giulia (35%), Lazio (31%), Liguria (41%),PA Bolzano (21%), PA Trento (27%), Sardegna (18%), Sicilia (38%), Valle d’Aosta (53%). Un dato in calo per quanto riguarda invece Lombardia (39%), Marche (28%), Toscana (26%). Stabile in Basilicata (al 25%), Calabria (40%), Molise (10%), Piemonte (31%), Puglia (24%), Umbria (29%), Veneto (25%).