Covid, il virologo Crisanti: "Ok definitivo a Pfizer. Obbligo vaccinale? Ipotesi concreta"

L'esperto rilancia l'importanza della vaccinazione dopo l'ultimo via libera a Pfizer: "Chi rifiuta la dose si infetterà in un anno e mezzo"

Approvazione definitiva al vaccino Pfizer

Approvazione definitiva al vaccino Pfizer

L'approvazione in via definitiva del vaccino Pfizer da parte della Fda (Food and Drug Administration), l'agenzia del farmaco degli Stati Uniti, che prima aveva invece garantito un'autorizzazione d'emergenza, "apre le porte a provvedimenti di legge che possono indurre all'obbligo della vaccinazione". Lo ha affermato a SkyTg24 Andrea Crisanti, docente di microbiologia dell'Università di Padova. "Sono vaccini estremamente sicuri - ha spiegato Crisanti - non c'è più questo alibi formale che veniva utilizzato. Dal punto di vista giuridico diventa un vaccino approvato, che apre le porte a provvedimenti di legge che possono indurre all'obbligo della vaccinazione".

Piena approvazione

La Food and Drug Administration ha dato "piena approvazione" al vaccino Pfizer per le persone dai 16 anni in su, certificando la sua "efficacia". Il responso è arrivato dopo i risultati dei test su 46mila volontari, che hanno dato risposte confortanti: nel 91,1 per cento dei casi è risultato efficace nel contrastare il virus anche sei mesi dopo la seconda dose. La decisione, che supera il primo via libera dato in via d'urgenza quattro mesi fa, dovrebbe facilitare l'applicazione dell'obbligo di vaccino per ospedali, scuole e college. L'approvazione arriva nel momento in cui negli Stati Uniti si registrano, a causa della variante Delta, quasi 150mila nuovi contagi al giorno e più di mille morti nelle ultime 24 ore.

Basta alibi per i no vax

Secondo Crisanti l'approvazione formale toglierà anche alibi ai no vax. "Penso che sia un'approvazione che elimina tutta una serie di ambiguità: ho sentito tantissime volte persone che dicevano che non si vaccinavano perché questo vaccino era autorizzato in via emergenziale e non tenevano conto del fatto che dopo quattro miliardi di dosi somministrate in via emergenziale, "autorizzato", di fatto, era un termine che si sarebbe rapidamente aggiornato con l'approvazione - ha sottolineato il virologo -. Chi non si vaccinava, perché era un vaccino autorizzato in via emergenziale, non ha più quest'alibi: dal punto di vista della paura delle persone, questi sono vaccini che sono stati somministrati in quattro miliardi di dosi e hanno degli effetti collaterali minimi e reversibili".

Incubo infezioni

"Con un variante che ha un R0 di 6, chi non si vaccina prima o poi si infetta nel giro di un anno/un anno e mezzo. Quindi è urgente che la maggior parte delle persone si vaccinino", ha continuto Crisanti. "Chiaramente il fatto che i vaccinati possano contagiarsi è un elemento di riflessione - ha aggiunto l'esperto -, probabilmente questi vaccini dovranno essere aggiornati perché non è una buona cosa permettere al virus di trasmettersi in presenza di persone vaccinate: queste ultime rappresentano una pressione selettiva per sviluppare varianti resistenti, quindi è un argomento su cui il mondo scientifico dovrà interrogarsi e probabilmente anche aggiornare tutte le misure di prevenzione. Queste nuove varianti che infettano anche i vaccinati sono un elemento di preoccupazione".

La terza dose

Nei prossimi mesi, ha spiegato Crisanti, da Israele arriveranno i dati per capire se sarà invece sufficiente la terza dose. "L'esigenza della terza dose deriva dall'osservazione che molte persone fragili e anziane si ammalano, nonostante siano state vaccinate pienamente con due dosi, e a volte si ammalano anche in misura grave. Ora il problema è che non si sa bene se la vaccinazione sta perdendo effetto perché magari il livello di anticorpi diminuisce oppure perché le nuove varianti, di fatto, sono parzialmente resistenti al vaccino. Questo è un aspetto che dovrà essere prima o poi chiarito e penso che l'esperienza di Israele ce lo dirà, perché se in Israele, nonostante la terza dose, le persone fragili ed anziane continuano ad ammalarsi è chiaro che questo vaccino non è in grado proteggerle bene, e allora non le proteggerà neanche la quarta e quinta dose: questo significa che diventa più urgente aggiornare i vaccini, piuttosto che fare terze, quarte e quinte dosi".