Covid, proroga green pass e vaccini: ecco il piano del governo contro la quarta ondata

Stato d'emergenza e certificazione verde confermati fino almeno alla prossima primavera

Il piano contro la quarta ondata

Il piano contro la quarta ondata

La quarta ondata si avvicina e il ritorno alla normalità si allontana. Con la curva dei contagi in risalita e l'aumento dei ricoveri in ospedale, seppur in un contesto di sostanziale tenuta, l'Italia ancora tutta in zona bianca delinea il piano per affrontare l'emergenza Covid nei prossimi mesi.

La proroga

Di emergenza è giusto parlare visto che con ogni probabilità lo stato di emergenza verrà esteso con un decreto governativo dal 31 dicembre fino al prossimo 31 marzo. Il provvedimento arriverà a dicembre e sancirà, di conseguenza, anche la proroga della struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo. Le resistenze all'ipotesi del prolungamento dell'emergenza sanitaria si stanno affievolendo di fronte ai numeri in risalita, con tre regioni e la provincia autonoma di Bolzano che rischiano a stretto giro un ritorno in zona gialla.

Fino a quando? 

La proroga dello stato di emergenza "fino al 31 gennaio 2022 è compatibile con la normativa e la legislazione attuale, da qui al 31 dicembre quando è prevista la scadenza passa ancora tempo prima che la questione possa più opportunamente essere considerata. È chiaro che se il governo, e la decisione è tutta politica, vorrà considerare questa ipotesi, o ferma al 31 di gennaio o necessita di provvedimenti normativi-legislativi per poterla estendere oltre". Sono le parole del presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del comitato tecnico scientifico Franco Locatelli.  Dunque attualmente è possibile una proroga fino al 31 gennaio, che non muterebbe di molto lo scenario, se si vuole andare oltre servirà una nuova legge. Sul fronte politico, il segretario del Pd Enrico Letta ha fatto sapere che "se il Governo proporrà la proroga dello stato di emergenza, noi l'appoggeremo. Le regole consentono la libertà: della nostra vita privata, di divertirci, tornare al cinema, andare al lavoro. Manteniamole e allora saremo in grado di farcela".

Green pass

Farà invece più discutere l'estensione del green pass esteso fino alla prossima estate attraverso un provvedimento separato da quello per l'emergenza sanitaria. Le certificazione verde necessaria per lavorare e accedere a luoghi pubblici e privati  è valida dodici mesi ed  risulta in vigore anch'essa fino al il 31 dicembre. Il Governo intende prorogare la sua applicazione, con buona pace della rumorosa minoranza di italiani che ogni sabato scende in piazza per manifestare. Eppure vari paesi europei che ancora non avevano adottato il Green Pass, di fronte alla recrudescenza dei contagi, stanno iniziando a seguire l'esempio italiano, con misure ancor più restrittive come quelle applicate in Austria. Il Governo Draghi starebbe studiando due ipotesi: la proroga fino alla prossima primavera oppure alla prossima estate, per poi allentarne e ridurne gli ambiti di utilizzo

L'esperto

Sul tema è intevenuto Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all'Università di Padova: "La durata del green pass va allineata a quella del vaccino: la maggior parte degli italiani si e' vaccinata tra aprile e luglio, rischiamo tra qualche mese di avere ambienti meno sicuri, con persone che hanno probabilita' piu' elevate di infettarsi e di trasmettere il virus"."Dai dati attualemnte disponibili - ha ricordato Crisanti - emerge che dopo sei mesi la protezione del vaccino contro l'infezione cala dal 95 al 40% mentre quella contro la malattia e forme gravi scende dal 90 al 65%"

Il Comitato Tecnico Scientifico

Legato all'emergenza sanitaria e in passato investito da varie polemiche, il CTS potrebbe non sopravvivere anche con la proroga della situazione emergenziale: l'esecutivo pensa ad un organismo più snello composto da advisor da consultare solo quando occorrono pareri scientifici sulle misure da applicare per il contrasto del virus, dal distanziamento sociale all'utilizzo delle mascherine all'introduzione di altre norme meno severe di quelle attuali.

Hub vaccinali

Per proseguire in tempi rapidi con la terza dose di vaccino anti-Covid - circa due milioni di italiani l'hanno ricevuta - potrebbe essere necessario riaprire quegli hub vaccinali che sono stati chiusi nei mesi scorsi o che stanno per chiudere per la scadenza dei contratti con le aziende sanitarie. Molti medici e non solo in tutto il paese stanno sollevando il problema in un momento cruciale per la campagna vaccinale: le terze dosi continuano ad arrivare, c'è la necessità di raggiungere celermente nuove fasce di popolazione che hanno fatto la seconda dose la scorsa primavera, altrimenti la risposta immunitaria al virus risulterebbe ridotta, ma vengono meno i grandi poli che hanno permesso all'Italia di correre spedita in questi mesi. Per questo il Governo potrebbe intervenire direttamente.

Le zone colorate

Resterà in vigore anche l'anno prossimo il sistema delle zone colorate per identificare le regioni con minore o maggiore criticità. I criteri per passare da un colore all'altro saranno i tre già applicati oggi:  numero di positivi ogni 100mila abitanti, percentuale dei posti letto occupati in Terapia intensiva e percentuale di quelli occupati in area medica.  La novità, già esperita nei mesi scorsi a livello regionale, potrebbe essere l'imposizione di alcune micro zone rosse dove risultano focolai. Questa settimana tutta Italia è in zona bianca anche se Alto Adige, Friuli, Marche e Calabria rischiano il passaggio in zona gialla nei prossimi monitoraggi dell'Iss.