Covid e monitoraggio di Gimbe: più casi e morti, terapie intensive sotto pressione

Cartabellotta: da tre settimane consecutive progressivo incremento dei nuovi casi con inversione di tendenza di tutte le curve, che conferma l'inizio della terza ondata

Terapie intensive al collasso nella terza ondata Covid

Terapie intensive al collasso nella terza ondata Covid

Roma, 11 marzo 2021 - Più morti, terapie intensive sotto pressione, più ricoverati e contagiati. Il consueto monitoraggio settimanale della Fondazione  Gimbe è un bollettino di guerra che tratteggia un presente con tutti gli indicatori della pandemia con il segno rosso.

A un anno dalla pandemia dichiarata dall'Oms il contagio avanza ancora: nella settimana 3-9 marzo, rispetto alla precedente, un ulteriore incremento dei nuovi casi (145.659 vs 123.272) e, per la prima volta da 8 settimane, una risalita dei decessi (2.191 vs 1.940). In crescita i casi attualmente positivi (478.883 vs 430.996), le persone in isolamento domiciliare (453.734 vs 409.099), i ricoveri con sintomi (22.393 vs 19.570) e le terapie intensive (2.756 vs 2.327). Nel dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: Decessi: 2.191 (+12,9%) Terapia intensiva: +429 (+18,4%) Ricoverati con sintomi: +2.823 (+14,4%) Isolamento domiciliare: +44.635 (10,9%) Nuovi casi: 145.659 (+18,2%) Casi attualmente positivi: +47.887 (+11,1%) 

"Da tre settimane consecutive - afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione  Gimbe - si registra il progressivo incremento dei nuovi casi con inversione di tendenza di tutte le curve, che conferma l'inizio della terza ondata". Rispetto alla settimana precedente, in 15 Regioni aumentano i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti e in 15 si registra un incremento percentuale dei nuovi casi.

Gli ospedali

"Sul fronte ospedaliero - commenta Renata Gili, Responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari - l'occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid supera in 7 Regioni la soglia del 40% in area medica, con una media nazionale che si attesta al 35%; anche le terapie intensive, la cui occupazione a livello nazionale oltrepassa la soglia di allerta attestandosi al 31%, risultano sotto pressione in ben 11 Regioni". Particolarmente critiche le situazioni dove il tasso di occupazione e' 40%: Molise (67%), Umbria (57%), P.A. Trento (54%), Marche (44%), Lombardia (43%), Abruzzo (40%), Emilia-Romagna (40%). "Oltre al tasso di occupazione da parte di pazienti Covid-19 - spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione  - preoccupa il trend in continua ascesa dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva: in sole 3 settimane la media mobile a 7 giorni è aumentata del 66%, passando da 134 a 223".

I numeri del vaccino 

Nel primo trimestre sono state consegnate meno del 50% delle dosi previste.  A completare il ciclo vaccinale è il 3% della popolazione. In  dettaglio, sottolinea Gimbe, al 10 marzo risultano consegnate alle Regioni 7.207.990 dosi, meno della metà di quelle previste  (15.694.998) fra vaccino Pfizer, Moderna e Astrazenca. Negli ultimi 7 giorni sulla piattaforma ufficiale sono state registrate solo 665.730 dosi di Pfizer/BioNTech, mentre non risulta alcuna consegna per i vaccini Moderna e AstraZeneca, anche se non si possono escludere ritardi dinotifica.

"Secondo i dati ufficiali - commenta Cartabellotta - per rispettare le scadenze contrattuali, entro la fine del mese dovrebbero essere consegnate in media 2,8 milioni di dosi/settimana, rispetto ad una media di 680.000 dosi/settimana consegnate dall'inizio dell'anno"